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NurSind Salerno proclama lo stato di agitazione: Basta silenzi e promesse non mantenute

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 04/06/2025

CampaniaNurSind dal territorio

 

La tensione tra il personale sanitario e la Direzione dell’Asl Salerno ha raggiunto un punto critico. A sollevare il caso è il NurSind di concerto con la Fials, che hanno denunciato pubblicamente una gestione iniqua degli incarichi e l’assenza di risposte da parte dell’Azienda sanitaria. Insieme ha ufficializzato lo stato di agitazione.

Incarichi assegnati a metà: scatta la protesta

Secondo quanto riportato dal NurSind, decine di operatori sanitari con i requisiti per l’assegnazione di incarichi stanno ancora aspettando un riconoscimento formale che ad altri è già stato garantito. Una disparità che sta creando fratture interne e alimentando il malcontento tra gli infermieri, molti dei quali si sentono penalizzati anche sul piano economico.

Tomasco (NurSind): “Non siamo lavoratori di serie B”

Biagio Tomasco, segretario del NurSind Salerno, non usa mezzi termini: «Chi ha gli stessi diritti non può essere trattato in modo diverso. Questa situazione è un affronto alla dignità dei lavoratori. Siamo stanchi di attendere risposte che non arrivano, mentre la Direzione continua a ignorare le nostre richieste». La critica è rivolta a un modello gestionale che, secondo il sindacato, manca di trasparenza e rispetto verso chi manda avanti la sanità pubblica.

Richiesto un tavolo di conciliazione

Il NurSind ha già attivato le procedure previste, chiedendo l’apertura urgente di un tavolo di conciliazione. L’obiettivo è impedire che il conflitto sfoci in uno sciopero generale, eventualità che però non viene esclusa se l’Asl continuerà a ignorare il problema. La pazienza dei lavoratori, avvertono dal sindacato, è al limite.

Infermieristica sotto pressione, ma ancora senza voce

Dietro questa vertenza si nasconde una verità più ampia: il personale sanitario continua a farsi carico di responsabilità enormi, spesso senza riconoscimenti adeguati e in condizioni di lavoro sempre più difficili. «La politica degli annunci – conclude Tomasco – non basta più. Servono atti concreti. Gli infermieri hanno dato tutto, ora pretendono giustizia e rispetto».