Sassari. il Sindaco boccia il "Candeliere d'Oro" per l'Infermiere guarito dall'Ebola: "Del senno di poi son piene le fosse"
introduzione di Chiara D'Angelo
Risalgono a pochi mesi fa (era maggio) le notizie di cronaca che ci hanno tenuto col fiato sospeso per lo stato di salute del nostro collega Stefano Marongiu, infermiere sassarese contagiato dal virus Ebola in Sierra Leone durante una missione di Emergency.

Le cronache sassaresi del mese di maggio, hanno posto Sassari alla ribalta nazionale ed internazionale per un accadimento di particolare clamore: il primo caso di ebola con manifestazione dei sintomi sul territorio europeo. Immaginate voi cosa possa significare per una cittadina come Sassari, per quanto i suoi abitanti la vorrebbero perlomeno caput sardiniae, trovarsi all'improvviso immersa nella gestione di un evento del genere. Il caso si riferisce all'infermiere cittadino Stefano Marongiu, rientrato dalla Sierra Leone dopo una missione per Emergency. Tutto accadeva dopo i primi allarmi internazionali che avevano imposto l'adozione delle procedure di emergenza previste dai protocolli internazionali successivi all'epidemia che ha mietuto migliaia di vittime nei paesi africani colpiti da questo flagello. Flagello che per inciso non ha molto di naturale, posto che la diffusione endemica della malattia deriva dallo sconfinamento degli animali che ospitano questo virus dal loro ambiente naturale, devastato e deforestato per ragioni che di umanitario hanno ben poco. Come sempre le strutture operative volontarie sono state le prime ad occuparsi dell'emergenza nei territori colpiti ed il nostro collega Stefano ha risposto subito “presente” come normalmente fanno le persone come lui. Persone che non si pongono troppe domande su cosa sia giusto o sbagliato perché il tempo che normalmente altri impiegano a farsi questa domanda e soprattutto darsi una risposta, quelli come Stefano lo impiegano per preparare lo zaino e mettersi a disposizione.
Da cittadino sardo e sassarese porta con sé tutto il patrimonio umano che chi abita in Sardegna, non manca mai di mettere a disposizione del prossimo, a casa come in terre lontane. Qualcosa però è andato storto e in una qualche fase del suo lavoro il maledetto virus penetra nel corpo di Stefano e decide sfruttare il passaggio per una vacanza in Sardegna. Una vacanza che per Stefano, i suoi familiari e tutta la comunità poteva finire in tragedia ma che ha visto il nostro collega risorgere e sconfiggere questo virus, viaggiatore clandestino, questo si, indesiderato.
Intorno a questa vicenda accadono poi dei fatti che chi aveva la responsabilità della gestione ha trattato in termini e modi che non sta a noi giudicare ma che hanno di fatto posto in secondo piano la vicenda umana del nostro collega. Stefano ha rischiato la vita durante la sua missione, è guarito e nonostante tutto è pronto a rimettersi a disposizione della sua organizzazione. Perché la motivazione umana è certamente più forte di tutto pur avendo rischiato la morte. Come quei piloti che dopo un grave incidente dal quale non si capisce come abbiano fatto a sopravvivere, eppure trovano la forza di rialzarsi e rimettersi in gioco per uno sport, così Stefano è posseduto da una ragione umana che lo spinge a ricominciare ad aiutare il prossimo come uno di quei piloti che hanno visto in faccia la morte.
Stefano cittadino sassarese dicevamo e a Sassari il 14 agosto si celebra la festa più importante della città, la “Faradda di li Candareri”, la festa più sentita dai sassaresi che non a caso la definiscono “Festha Manna” (grande festa). Si presenta ancora oggi come celebrazione in onore della Vergine Assunta che liberò a più riprese Sassari dalla peste e in ricordo dell’antico voto, si ripete la processione danzante dei grandi candelieri, colonne di legno, portati in sfilata lungo le vie cittadine da abilissimi e instancabili portatori. Uno spettacolo dichiarato patrimonio dell'Unesco che si caratterizza anche per una serie di eventi collaterali, come l'attribuzione di premi speciali e l'attribuzione del Candeliere d'Oro Speciale che viene assegnato a cittadini sassaresi che hanno dato lustro alla città distinguendosi per capacità e impegno nei campi di varie discipline, dei problemi sociali ed in modo particolare a tutti coloro che si sono prodigati per la pace fra i popoli.
Cosa centra tutto questo con il nostro Stefano? Centra perché il 16 luglio si discuteva nel consiglio comunale di Sassari una interpellanza sulla gestione del caso ebola e contestualmente, al fine di liberare la discussione da molte polemiche e perché il valore umano dell'opera svolta da Stefano avesse occasione di ricevere il giusto e dovuto plauso da parte dell'assemblea e della cittadinanza tutta, la persona di Stefano veniva candidata a ricevere il Candeliere d'Oro descritto sopra ad opera del gruppo consiliare relatore dell'interpellanza, con le parole seguenti pronunciate dalla consigliera Desirè Manca: “ permettetemi di invitare il consiglio comunale, la giunta, il presidente e il sindaco e la cittadinanza tutta a fare gli auguri per la guarigione all'Infermiere, concittadino Stefano Marongiu. E' solo grazie a persone come Stefano se la così detta civiltà occidentale, può ancora definirsi tale e non possiamo che essere orgogliosi se un esempio di tale impegno, possa essere ascritto alla generosità di un nostro concittadino. Anche al fine di ripulire l'intera vicenda da tutte le polemiche che la hanno avvolta e associare il nome della nostra città a quello di benefattori in giro per il mondo, personalmente e a nome del gruppo candido Stefano Marongiu all'assegnazione del Candeliere d'Oro Speciale”.
La reazione dell'aula è stata glaciale e la risposta del Sindaco Nicola Sanna è stata a mio avviso assolutamente evasiva e volutamente incompleta nel momento in cui avrebbe dovuto rispondere nel merito della proposta e quindi accettare o meno la candidatura o assumere l'impegno di vagliarne le ragioni.
Dal mio sindaco mi sarei aspettato un minimo di apertura ad una proposta come questa e da infermiere, sarei stato orgoglioso di vedere un mio collega concittadino premiato nella importante cornice della festa. Evidentemente la proposta peccava nella sua paternità e nella figura che si andava a premiare, ossia quella di un infermiere; professione che evidentemente, prima di potersi vedere attribuito un qualche riconoscimento anche quando questo sia oltremodo giustificato, deve ancora percorrere molta strada nella direzione del riconoscimento sociale che continua ad essere lontano dall'essere riconosciuto anche nelle sedi istituzionali.
C'è un video che spiega più di tutto come si sono svolti i fatti che vi propongo di visionare perché ognuno possa dare alla vicenda il valore e il giudizio che merita.
Arriviamo così al giorno 13 di agosto e capiamo anche per quale motivo la candidatura del nostro collega non sia stata presa neanche in considerazione. Nella splendida cornice della piazza del comune, si è svolta infatti l'attesa premiazione. La presenza di alcuni ospiti non è passata inosservata e il toto nome ha cominciato da subito a circolare tra la gente comune. Nel parterre ovviamente si sapeva già tutto. E così viene finalmente data lettura del vincitore del Candeliere d'Oro Speciale 2015 assegnato, udite udite a Luigi Berlinguer che avrebbe vinto il premio per il lustro e la benemerenza data alla città di Sassari per aver “contribuito alla crescita dell'Università di Sassari; per la costruzione della nuova facoltà di Farmacia e del nuovo edificio delle cliniche, per il finanziamento al polo naturalistico e una presenza stabile dell'Ateneo turritano nel polo gemmato di Nuoro”. Caspita verrebbe da dire, proprio strameritato mentre qualcuno borbottava: “ma chi, quello della riforma “scuola lavoro” abolita dalla Moratti? Caspita che lustro che benemerenza!”
Un barlume di speranza si è riacceso però quando è stato annunciato un secondo premio: Il Candeliere d'Oro Speciale Straordinario. E tutti a chiedersi chi avesse dato lustro alla città in maniera così straordinaria da meritarsi un premio altrettanto straordinario, dopo un personaggio così ingombrante come Berlinguer, Luigi, cugino del più noto, meglio ricordarlo.
Un sospiro e la valletta annuncia che: “con lo scudetto conquistato, possiamo dire che abbia raggiunto la vetta della scalata alla serie A facendola entrare di diritto tra le big del nostro campionato (..), era convinta per questo anno di aver vinto tutto quello che si poteva vincere anche se i migliori bookmakers la davano vincente anche stasera. Ma per un risultato straordinario ci vuole un premio straordinario, il candeliere d'oro speciale va alla squadra di basket Dinamo Sassari”. E giù applausi scroscianti che potete immaginare da soli, insomma al grido Dinamo i sassaresi rispondono sempre “presente” anche in mezzo a un alluvione.
Una impresa straordinaria certamente quella della Dinamo, non c'è che dire. Sassari ha occupato le cronache sportive per mesi, annoverando tra i suoi giocatori anche un sassarese, pensate un po': Massimo Chessa, che in tutta la stagione avrà giocato si e no mezz'ora.
Insomma una serata indimenticabile. Premi meritatissimi.
A noi però rimane il rammarico perché la proposta del premio al nostro collega infermiere non sia stata nemmeno valutata. Ma cosa possiamo pretendere infondo, chi ne sapeva nulla di uno sfigato infermiere sassarese in Sierra Leone a combattere contro un mostro impietoso nell'indifferenza totale o quasi di tutta la comunità internazionale che tentava di salvare quante più vite possibile, salvatosi per miracolo lui stesso? Un piatto del tipico zimino e un brindisi con l'altrettanto tipico augurio “a zent'anni” saranno più che sufficienti.
Buona faradda a tutti, spettacolo suggestivo per il quale val bene un viaggio a Sassari.
VIDEO: Nell'illustrazione della sua interpellanza la Consigliera PV Desirè Manca propone di assegnare all'infermiere Stefano Marongiu il Candeliere d'oro, assegnato come da tradizione ai cittadini sassaresi che si distinguono per le loro opere. A seguito dell'illustrazione la risposta del Sindaco Nicola Sanna