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Da Lanciano la proposta dell' Infermiere esperto in Diabetologia

Secondo l'International Diabet Federation , sono 382 milioni gli individui al mondo affetti da diabete nel 2013, numeri allarmanti, ma che potrebbero salire a 595 milioni nel 2035. Questi dati fanno capire l'urgenza delle campagne di sensibilizzazione, soprattutto in paesi come gli Stati Uniti d'America, dove si calcola che oggi il 10% della popolazione, tra i 20 e i 79 anni abbia il diabete di tipo 2.

Nel nostro Paese, secondo Diabete Italia, la rete delle Comunità scientifiche e delle Associazioni tra persone con diabete, sono 3 i milioni di italiani ai quali è stato diagnosticato il diabete, si stima che a questi si aggiunga un milione di persone affette da diabete non diagnosticato. Nel 2030, gli individui con diagnosi di diabete potrebbero salire a 5 milioni.

Nel territorio di Lanciano, il bacino di utenti diabetici continua a crescere, con una incidenza lievemente superiore alla media nazionale; eppure a fronte di questa crescita, sono mesi che il servizio diabetologico è stato privato di una delle due dottoresse rimaste, con gravi ripercussioni sui pazienti afferenti. Dopo denuncia da parte delle varie associazioni, ad oggi sono stati ripristinati i due “moduli”medici, lo rende noto Daniela Antenucci, responsabile del servizio, che racconta, come Pasquale Fiacco, Direttore generale, si sia mobilitato per mettere il servizio nelle condizioni di offrire una adeguata assistenza, pur restando in attesa di rinforzi di tipo specialistico per potenziare il livello assistenziale, e contrastare l'aumento di accessi al Pronto Soccorso per grave ipoglicemia o scompensi metabolici.

Ma forse questo non basta, continua Daniela Antenucci che, invita a prendere in considerazione una soluzione diversa per il miglioramento del servizio, ovvero quello di un coinvolgimento delle professioni infermieristiche, nel rispetto dell' appropriatezza.

Essa stessa si è resa disponibile ad implementare in via sperimentale, nel centro Diabetologico dell'ospedale di Lanciano, un percorso clinico che viaggia su due binari paralleli, uno prevalentemente clinico ed in parte assistenziale, in cui è principalmente impegnato il medico con l'ausilio degli infermieri, ed uno prevalentemente assistenziale, di competenza infermieristica, con la sola supervisione del medico, sempre responsabile di entrambe i percorsi.

Questo permetterebbe di seguire al meglio, gli oltre 6500 pazienti che afferiscono al Centro, e di adempiere agli obblighi di rivalutazione semestrale del piano terapeutico imposto dalle direttive AIFA.

In questo modo il medico sarebbe impegnato nelle prime visite, nelle urgenze, nelle consulenze e visite al paziente oncologico, mentre gli infermieri si potrebbero occupare dei pazienti già noti al centro e dei pazienti per il rinnovo del piano terapeutico, sempre con la supervisione del diabetologo.

L'infermiere impegnato nel servizio di diabetologia, non è certo una novità, negli Stati Uniti esiste già da vent'anni, registrato con la sigla RNs CDE, indicante la certificazione di educatore in diabetologia, rilasciato dal National Certification Board for Diabetes Education; per ottenere questa qualifica, l'infermiere deve avere già lavorato in diabetologia ed aver fatto 1000 ore di educazione al paziente diabetico; ottenuta la certificazione, ogni 5 anni deve sostenere un esame, per mantenere le credenziali.

Nel 1993 il Diabetes Control and Complication Trial (DCCT), ha dimostrato, con uno studio condotto da un team formato da medici, infermieri, dietisti e psicologi, quanto l'intensiva gestione del diabete, può ridurre il rischio di formazione e progressione delle complicanze cliniche, e come sia decisivo in questo l'educazione sanitaria gestita dagli infermieri.

In Italia non esiste un curriculum formativo in diabetologia, ne tanto meno un riconoscimento o un attestato per coloro che hanno acquisito esperienza in questo campo. Da pochi anni sono stati istituiti i master di I livello.

Qualche virtuosa regione italiana fa eccezione, come il Veneto, che con la legge regionale 11 Novembre 2011 n.24 (BUR n. 85/2011) art 5, comma 2, riconosce l'esistenza degli Infermieri esperti di Diabete.

 

Art 5_ Configurazione dell'assistenza di secondo livello.

“ Le unità operative di diabetologia e malattie metaboliche, sono dirette da medici specialisti nelle discipline di endocrinologia e malattia del ricambio oppure , diabetologia e malattie di ricambio, e vi prestano attività, medici specialisti nelle discipline di endocrinologia, diabetologia e malattie metaboliche, dietisti, infermieri esperti di diabete e psicologi.

 

Ma come interviene l'infermiere nel percorso assistenziale di diabetologia?

 

Intanto attraverso conoscenze Biomediche:

_medicina basata sulle evidenze EBM

_linee guida

 

I livelli in cui l'infermiere interviene sono:

  • terapia dietetica;

  • terapia insulinica e/o orale;

  • autocontrollo;

  • attività fisica;

  • prevenzione delle complicanze;

  • migliorare /rafforzare le conoscenze

  • capire, motivare, rassicurare

 

 

Il fulcro di tutta l'assistenza infermieristica è la Terapia Educativa, che può essere “di sopravvivenza” e “permanente”.

L'educazione di sopravvivenza consiste in informazioni fornite al paziente di prima diagnosi, che gli consenta di evitare complicanze acute nell'immediato, quindi spetta all'infermiere fornire nozioni elementari su: diabete, autocontrollo, alimentazione, terapia, gestione eventuali complicanze acute.

L'educazione permanente, consiste nel dare informazioni al paziente ormai con diagnosi accertata da tempo di diabete di come gestire le complicanze croniche.

 

Dunque l'infermiere è decisivo in tutto il percorso assistenziale nella gestione della malattia, e può tranquillamente prendere in carico il paziente in continuità con il medico ed in team con gli altri specialisiti

La responsabile del servizio diabetologico di Lanciano, si augura quindi chela proposta dell'integrazione infermieristica possa essere accolta, sarebbe non solo un'occasione per risolvere i problemi del centro diabetologico in questione, ma anche opportunità di valorizzazione del ruolo infermieristico e delle competenze avanzate.

 

Fonti:

Lanciano. Diabetologia, i pazienti denunciano carenza di medici. La Asl ne aggiunge uno e la responsabile del servizio propone: "Più spazio agli infermieri"(Quotidiano sanità)

I bisogni di salute della persona con diabete secondo il Team diabetologico