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Stop alla patente di guida a chi "russa forte"

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 09/02/2016

Leggi e sentenzeNursing

 

Arrivano le nuove regole sull'esame di idoneità per la licenza di guida, niente più rilascio o rinnovo della patente per chi “russa forte”, no, non è uno scherzo, è solo un modo colorato di dire che dalla promulgazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto del Ministero delle Infrastrutture, risalente al 13 Gennaio scorso, tra le patologie che inficiano l'idoneità psico- fisica necessaria a guidare, è stata inserita l'Osas (sindrome delle apnee ostruttive del sonno).

Cos'è l'Osas e come incide sulla guida del veicolo?

Nonostante sia stata certificata da tempo, l'Osas, patologia di cui soffrono 1.600.000 persone in Italia, e responsabile di circa 22% degli incidenti stradali, è tutt'ora sottovalutata, malgrado le complicanze cardiovascolari, respiratorie e neurovegetative.

OSAS, acronimo di Obcstructive Sleep Apnea Syndrome, è una patologia caratterizzata da ripetuti episodi di completa e/o parziale prolungata ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno, che si traducono in eventi apnoici e/o ipopnoici, con riduzione della saturazione di ossigeno nel sangue arterioso (SpO2); i successivi atti inspiratori messi in atto dal soggetto per consentire il passaggio dell'aria, possono provocare micro risvegli ripetuti durante il sonno, che rendono quest'ultimo inefficace e poco ristoratore.

I sintomi che indirizzano verso la diagnosi di Osas, sono prevalentemente notturni, tra i quali si annoverano, russamento, respirazione orale, frequenti risvegli, enuresi, agitazione. Anche sintomi diurni possono essere indice della suddetta patologia, come sonnolenza al risveglio e dopo i pasti, astenia, irritabilità, perdita della concentrazione e della memoria, perdita della libido.

Il segno che più indirizza verso la diagnosi differenziale di Osas è quello del russare rumorosamente per poi arrestarsi improvvisamente assieme al respiro. Quando la respirazione ricomincia, avviene tipicamente con un profondo sospiro e con la ripresa del russamento.

Il quadro clinico: la comparsa di apnee comporta una frammentazione del sonno, alla fine di ogni apnea il soggetto ha un alleggerimento della profondità del sonno o addirittura un fugace risveglio. Conseguentemente nel tempo il soggetto sviluppa sonnolenza diurna, calo delle capacità di concentrazione e memoria.

E' il quadro tipico dei pazienti sleep – apnoici, caratterizzato da lunga storia di russamento e sonnolenza diurna eccessiva, classico del soggetto maschile di mezza età ed in sovrappeso, mentre nella donna è tipico della menopausa, in età infantile colpisce i bambini affetti da ipertrofia adeno- tonsillare.

Fattori di rischio importanti sono il sesso maschile, obesità, età avanzata, ai quali si aggiungono alcool, fumo e vita sedentaria.

Seguono le anomalie anatomiche del nasofaringe quali, l'ipertrofia dei turbinanti, la poliposi nasale, l'ipertrofia adenotonsillare, la deviazione del setto nasale. Meno frequenti condizioni come il collo corto, l'aumento della circonferenza del collo la macroglossia.

L'obesità è sicuramente il più importante tra i fattori di rischio,e proprio dall'obesità derivano le gravi complicanze cardiovascolari, metaboliche e neuro-cognitive.

Proprio nell'obeso, l'ipossiemia marca ed accelera l'insorgere di complicanze gravissime, quali, l'ipertensione arteriosa sistemica, l'ipertensione polmonare, l'insufficienza respiratoria, l'insufficienza cardiaca, le aritmie, l'ictus, le patologie neurologiche, le sindromi metaboliche.

Gli effetti dell' Osas: l' Osas rappresenta un pericolo per la salute cardio – cerebro – vascolare, oltre a provocare una riduzione generale delle performance diurne che, si estrinsecano essenzialmente in una serie di difficoltà pratiche che investono l'attività occupazionale, la sfera socio – relazionale, la capacità di organizzazione e pianificazione strategica, la motivazione e la continenza emotiva.

L'effetto della Sonnolenza, l' EDS è secondaria all' Osas, è rappresenta il primo sintomo per il quale i pazienti si rivolgono allo specialista di medicina del sonno.

La diagnosi di EDS, secondaria ad Osas, si avvale di

Test oggettivi:

MSLT: Multiple Sleep Latency Test;

MWT: test di mantenimento della vigilanza.

Test soggettivi:

ESS: Epworth Sleepiness Scale;

SSS: Stanford Sleepiness Scale.

Esami strumentali per la diagnosi di Osas sono il monitoraggio cardiocircolatorio e la polisonnografia.

La terapia va da quella comportamentale, affidata ad un regime dietetico, dalla terapia ventilatoria a quella chirurgica, in relazione al fattore che determina l'Osas.

 

L' Osas è oggi un problema di salute pubblica, una delle conseguenze cliniche delle sindromi ostruttive è la Sonnolenza, che comporta l'aumento del rischio di incidenti stradali, in relazione alla ridotta capacità di attenzione che si ripercuote nella guida dei veicoli.

Vi è un'ampia letteratura che conferma che l'associazione tra Osas ed aumento rischio di incidenti alla guida. E' dimostrato che anche in assenza di sonnolenza documentata, nei pazienti con Osas si riscontra un allungamento dei tempi di reazione rispetto ai soggetti normali, con conseguente rischio di impatto con un ostacolo: si è notato come i pazienti affetti da Osas, percorrono mediamente ad una velocità di 130Km/h, 22 metri in più prima di frenare.

Recenti studi hanno documentato e rafforzato l'evidenza che l'Osas è causa di eccessiva sonnolenza diurna, a sua volta responsabile di oltre 22% degli incidenti occorsi sulla rete autostradale italiana. Tali incidenti sono gravati da una mortalità maggiore rispetto ad altre cause (11, 4% vs 5, 6%).

Uno studio condotto in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità ha stimato in circa 840milioni di euro l'anno i costi socio- sanitari da incidenti attribuibili a questa patologia. Tale dato è sicuramente sottostimato, perché, se è vero che la classe medica ha ancora problemi a sospettare, riconoscere, trattare e prevenire tale sindrome, è altrettanto vero che attribuire a posteriori un incidente stradale alla sonnolenza è molto complesso, e chi si reca per primo sul luogo dell'incidente, può avere difficoltà a riconoscere nella sonnolenza la causa dell'incidente, soprattutto se questo è mortale.

Tutto questo ha sicuramente una specifica rilevanza dal punto di vista medico- legale.

Proprio in relazione al drammatico impatto socio- sanitario degli incidenti stradali, finalmente oggi l'Italia, sotto la spinta Europea ha preso coscienza del problema, fino ad adesso sottostimato, con un Decreto per l'appunto obbliga la commissione medica a non rilasciare o rinnovare la patente di guida al soggetto affetto da Osas.

Il problema tuttavia resta nell'applicazione della legge, perché in sede di visita medica al momento del controllo per il rinnovo o rilascio patente, non sempre è facile diagnosticare la patologia, a meno che non sia il soggetto ad “autodenunciarsi”, e visto le nuove regole in proposito, sfido chiunque a denunciare una patologia che può impedirgli di guidare; premesso che spesso riconoscere di avere questa patologia è veramente difficile, se nella pratica medica non è più sottovalutata, lo è ancora a livello sociale, si tende a dare poca importanza a sintomi come il russamento, l'apnea.

Per cui se da una parte l'Italia fa un passo avanti nel riconoscere l'Osas come una patologia pericolosa per chi si mette alla guida, dall'altra parte l'inapplicabilità la rende vana.

Una delle soluzioni, è quella di fare crescere e maturare una coscienza sociale del problema, attraverso l'Educazione Sanitaria; conoscere la patologia, saperla riconoscere, e capirne profondamente la pericolosità.

Il decreto ministeriale , indica inoltre , tra le malattie per le quali non viene concesso il rilascio o il rinnovo della patente, le patologie neurologiche di grado tale da risultare incompatibili con la sicurezza alla guida.

 Fonte:Niente patente a chi russa o ha malattie neurologiche: nuove regole 

OSAS E CIRCOLAZIONE STRADALE