Gli Infermieri, il Congresso FNOPI e “l’aria che tiraâ€
Di Enrico Virtuoso
Eccomi qua finalmente a casa, adesso ho veramente un po’ di tempo per riflettere su quello che ho vissuto in questi tre giorni di Congresso Nazionale.
Allora … la data è storica, il momento è epocale, di quelle che rimarranno nella memoria per parecchio tempo. Se ne parlerà a lungo… eccome se ne parlerà! Ho partecipato a questo Congresso, il primo da componente del Consiglio Direttivo OPI, con un animo diverso dal solito… debbo dire francamente che mi sono emozionato! Ma emozioni contrastanti! I congressi, si sa, danno sempre poche risposte a Chi le cerca, allora mi son detto: “andiamo e vediamo l’aria che tira, da quella forse capirò qualcosa e per le risposte? Aspettiamo, quelle le daranno solo i FATTI”. Eppure sento di avere ancora fame e sete, fame di valorizzazione, di rispetto e sete di giustizia, come me sono affamati e assetati tutti i Colleghi presenti; riusciremo mai a saziarci?
A Roma, malgrado una pioggia insistente, l’aria che tira è fresca e frizzante; si capisce subito da tutti i discorsi fatti che siamo solo all’inizio di un’avventura… vi sono le premesse, che finisca bene o male dipende solo da noi Infermieri e non da altri, adesso niente scuse!
Ma che bello che è stato, importante mi sentivo, adesso, finalmente, davvero importante! E tutti quegli ospiti illustri che son venuti, ansiosi di scippare un applauso (beh, qualcuno ha scippato pure i fischi ma solo perché ha preso fiaschi clamorosi) di fare promesse e di stringere PATTI con NOI attraverso la nostra Presidente… a dire il vero, giuridicamente i patti hanno valore di legge tra i contraenti, ma solo se essi conservano la stessa carica anche dopo la pattuizione, altrimenti…
Tuttavia ho lasciato a casa un mucchio di Colleghi scettici e preoccupati perché l’aria che tira era veramente troppo pesante, direi fortemente inquinata! Mi chiedo… cosa succederà quando il nuovo contratto spiegherà i suoi effetti giuridici sugli Infermieri? Cosa succederà quando la mia Azienda pretenderà (e non mi chiederà) di coprire le carenze con il lavoro straordinario, perché lo farà! così a cinquantasette anni potrei lavorare anche 13 mesi e mezzo su 12.
Cosa succederà quando l’azienda abuserà dell’Istituto, perché penso che lo farà! Adesso potrà farlo perché lo dice il contratto e perché nella mia Azienda di carenze di personale ce ne è tanta! Cosa succederà quando potranno chiedermi di lavorare più di 48 ore settimanali, di saltare i riposi e tutto ciò sarà normale, regolare! La famiglia, il tempo libero, la salute? Cosa succederà quando queste cose potrebbero diventare un bel ricordo?
Allora sì che serviranno i fatti, non i patti ma i fatti! Saremo apparecchiati a tutto questo? Sapremo difenderci e attaccare un Sistema contorto che ha prodotto simili distorsioni? Sapremo opporci agli abusi? Troveremo un modo per contrastarli? Riusciremo a far rispettare le leggi dello Stato e la Costituzione Repubblicana? Saremo tutti concordi nel farlo? Se la risposta è SI allora l’aria che tira diventerà più respirabile.
Sin sangre, sin lucha, no hay gloria (senza sangue, senza lotta, non c’è gloria)