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Il modello ospedaliero per intensità di cure. Cos'è e se è davvero efficace

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 14/11/2018

Attualità

 

Quello che sta succedendo oggi e` che l’ inefficienza

 

del sistema si stà mangiando gran parte delle risorse disponibili.

 

J.P. Womack & D.T. Jones – Lean thinking. 1996

 

 

 

 

di Michela Cavallin

 

Care and cure. Lo slogan inglese del modello organizzativo di ospedale “per in- tensita` di cura” e` molto efficace perche´ rispetto all’italiano usa due parole diverse ma assonanti – care e cure – per sottolineare il passaggio dalla semplice idea di curare la malattia a quella di farsi carico del malato, dall’hosting al case management, direbbero sempre i britannici è un modello organizzativo che con le sue evoluzioni, nel lungo processo di cambiamento volto a caratterizzare sempre di piu` l’ospedale come luogo di cura delle acuzie viene visto anche come un’opportunita` per superare le attuali criticita` del sistema con una popolazione che invecchia sempre piu`.

Per perseguire tale scopo sono stati previsti all’interno delle strutture ospedaliere blocchi funzionali uniformi per tipologia e livello di cure prestate, dove insistono in modo paritario e integrato le diverse professionalita` specialistiche omogenee o complementari, nel senso che gli operatori appartenenti a tali specialita` contribuiscono alla realizzazione delle varie fasi del percorso diagnostico-terapeutico del paziente. Nella pratica l’ospedale e` organizzato nei tre seguenti livelli:
Livello 1, ad elevata intensità : comprende le degenze intensive e sub-intensive; l’accesso avviene prevalentemente attraverso i Dipartimenti di Emergenza-Urgenza

Livello 2, a media intensitaà: comprende le degenze per acuti, distinte in area medica, area chirurgica e area materno-infantile; l’accesso puo` essere programmato o avvenire, prevalentemente, tramite i Dipartimenti di Emergenza Urgenza

Livello 3, a bassa intensità: riguarda le degenze per post-acuzie ed un’ampia e separata area di prestazioni ambulatoriali e diurne; l’accesso avviene prevalentemente tramite P.S., CUP e MMG.

 

Alle aziende sanitarie oggi si richiede di mettere al centro la persona e le sue necessità, di garantire assistenza continua e personalizzata, l’ospedale è diventato il riferimento per gli acuti più complessi con una forte integrazione ospedale-territorio, ma la necessita` di adottare il modello per intensità di cure basato sulla valutazione della complessita` clinica e dell’intensita` assistenziale richiede l’adozione di strumenti che permettano una preliminare stratificazione della criticita`, gravita`, complessita`, dipendenza assistenziale e valutazione del rischio di rapido deterioramento clinico/assistenziale. In letteratura infermieristica sono presenti numerose esperienze che riguardano i sistemi di codifica delle condizioni dei pazienti.

La complessita` assistenziale e` stata studiata attraverso diversi metodi e sperimentata in varie realtà italiane nel passaggio a un modello organizzativo/assistenziale per intensita` di cura richiede ancora la maturità di lavorare in team multidisciplinari e multi professionali.

Il termine “Collaborare” significa lavorare tutti i giorni insieme ad altri per ottenere un beneficio condiviso e raggiungere un obiettivo comune e in Sanita` questo concetto e` quasi del tutto inseparabile da quello di miglioramento e raggiungimento di obiettivi comuni in un sistema di interdipendenze.
“Collaborazione” significa quindi soluzione di problemi attraverso decisioni e responsabilita` condivise e coordinamento di azioni individuali per il raggiungimento degli obiettivi.

Data quindi la natura dell’assistenza sanitaria si pensa che la collaborazione sia un elemento centrale per ogni professionista coinvolto mentre spesso viviamo fallimenti a causa di incomprensioni, contrasti e conflitti; le cause sono molteplici ( informazioni non condivise, all’urgenza, alla competizione, alle pressioni verso maggiore produttivita` e minori costi.)Occorre pertanto che le riorganizzazioni “per intensita` di cura” e complessita` assistenziale siano correttamente attuate presentando l’effettivo vantaggio di offrire al paziente livelli di cura ed assistenza commisurati all'effettivo bisogno arricchendo quelle componenti di multidisciplinarieta` e di integrazione dei professionisti nell'ambito del percorso di cura, le quali costituiscono il vero presupposto a garanzia della qualita` dell'assistenza.