Sergio Venturi, assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna, è stato radiato dall’Ordine dei Medici di Bologna.
Finisce così, il primo round, di una battaglia cominciata due anni f: “Una decisione inconcepibile” come commenta lo stesso Venturi.
La Vicenda
La radiazione dell’assessore alla Sanità, arriva dopo l’emanazione del procedimento disciplinare a suo carico, circa un mese fa, con la seguente motivazione:
“un medico, pur divenuto assessore, non può presentare in giunta una delibera accusata di affidare competenze esclusive dei medici agli infermieri”.
Reo di aver emanato una delibera, contenente dei protocolli che prevedessero la “sola” presenza dell’infermiere sulle ambulanze del servizio territoriale di emergenza-urgenza, in grado di agire in autonomia, sotto indicazione telefonica del medico:
- sottoporre il paziente ad Ecg in presenza di dolore toracico
- ottenere referti Ecg a distanza dal medico (con problemi sui criteri per definire "diretta" la constatazione del problema di salute)
- somministrare precocemente farmaci salva-vita in caso di sindromi coronariche acute (o da abuso di oppiacei, o di ipoglicemia grave)
- effettuare manovre salva-vita anche su pazienti in arresto cardiaco
- somministrare antidolorifici a pazienti con dolore severo, misurato tramite scale "analogico-visuali".
La decisione della radiazione, è arrivata ieri sera, dopo le 23; in aula mancava Giancarlo Pizza, Presidente dell’Ordine dei Medici di Bologna, un ulteriore atto di una gravità inaudita, se sommato alla radiazione.
Questo è l’atto ultimo del procedimento disciplinare, ma il primo di una battaglia che si annuncia lunga, questa è solo la prima sconfitta.
da Il Resto del Carlino
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Fulvia Amati
Sarà banale, ma lo penso”vergogna”. Quindi, effettuare manovre salva vita oltre ad essere contrststo all’infermiere 118 deve essere contestato anche ai volontari della base e ai laici del territorio! Ma sanno di cosa stanno parlando?Forza Venturi abbiamo bisogno di medici che sanno chi sono i professionisti che lavorano con loro è proprio per questo gli lasciano autonomia!
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Francesco Manzi
Chiunque puó effettuare manovre rianimatorie, ma solo i medici possono prescrivere farmaci: 1 perchè i farmaci salvavita usati con una diagnosi errata possono essere dannosi o provocare la morte 2 perchè chi afferma che in emergenza non si fa diagnosi non sa di cosa parla E non basta che ci sia un medico in centrale a dar suggerimenti operativi. Proprio l’altra sera ho diagnosticato una dissecazione aortica distale dopo che l’infermiere aveva triaggiato il paziente con un codice bianco. I pazienti vanno visitati fisicamente e deve essere il medico a farlo, soprattutto in emergenza. Piena solidarietà all’OMCeO di Bologna
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Francesco Barbero
Caro dr. Manzi, dal suo aneddoto si evince che un infermiere, nel suo ultimo turno, abbia fatto un errore... Anche i medici sbagliano, e c'é da sperare che nella sua realtà aziendale gli errori vengano analizzati e discussi, per evitare che si ripetano. Le posizioni di principio non portano a nessun miglioramento, e il protocollo contro cui si é scagliata l'Omceo Bolognese aveva proprio l'obiettivo di ridurre le incertezze e le variabili di trattamento, riducendo gli errori. Come Bologna, esistono altre realtà provinciali/regionali, ispirate a numerosi esempi internazionali. Nel mondo, gli infermieri specializzati agiscono in autonomia in scenari specifici, ottimizzando un tratto del percorso che precede la presa in carico del medico o del team multidisciplinare. Ancora, la piena solidarietà si esprime ad una vittima, non al suo aguzzino... Piena solidarietà all'Assessore, e suo collega, dr. Venturi.
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Alex Soardo
Egr Dr Manzi, sono sicuro che la sua diagnosi sia stata supportata, oltre che da un'accurata visita, anche con l'aiuto di opportune indagini diagnostiche-strumentali che le hanno permesso di confermare la sua ipotesi diagnostica. Ecco, PURTROPPO le uniche "armi" a disposizione del "suo" triagista sono: - raccogliere sintomi segnalati dal paziente (banalmente cosa ti racconta in quel momento che non sempre coincide con quanto riferito poi in sede di visita), - raccogliere "segni" presentati in quel momento (se dubbi, integrare con rilevazione parametri vitali e con notizie anamnestiche). Parlo di un sistema organizzato su triage di accesso o di bancone, e quindi di rapida valutazione ispettiva e di raccolta dati; il tutto poi va correlato al livello di abilità del triagista stesso nell'assegnare un codice priorità che abbia un'alta sensibilità (evitando sottovalutazione) e sufficiente specificità (contenimento sopravalutazione) Quindi è un processo step by step che consente una rapida identificazione e gerarchizzazione per priorità delle molteplici situazioni a rischio. Scusi se è poco.
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Gianluca P
Certo che se cominciamo con gli aneddoti... non andiamo da nessuna parte... le ricordo la tristissima vicenda di Morosini. Nel corso della quale si è dimostrato che l'anziano volontario avrebbe avuto ragione a dispetto dei due blasonati medici protagonisti... il tutto in diretta...
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gaetano cut
Prima o poi doveva accadere. Spero che gli infermieri manifestino per farli vergognare e renderli ridicoli e per dimostrare al medico la loro solidarietà. Un proverbio cinese recita:" Non fidarti mai di un gatto che sorride".Lascio a voi decidere chi è il gatto.
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Michele Scarano
Sono 30anni che in Emilia Romagna lInfermiere è autonomo in ambulanza, il suo percorso formativo e professionale dà garanzie, ricordiamoci che il medico se c’è né bisogno interviene con l’auto medica. Come avrebbe detto Totò “Pizza ma mi faccia il piacere se ne vadi”
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Francesco Manzi
Certo, e nel frattempo che arriva l’auto medica il paziente muore. Se “c’è nè di bisogno” si va a leggere la letteratura internazionale e si scopre che la presenza di un medico sull’ambulanza aumenta le probabilità di sopravvivenza dei pazienti.
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gaetano cut
MANZI:roprio l’altra sera ho diagnosticato una dissecazione aortica distale dopo che l’infermiere aveva triaggiato il paziente con un codice bianco.................... Potrei citare le decine di volte che ho ripreso i medici. Ci sono medici che non sanno leggere un banale ecg.Se la cavano facendoselo interpretare dai loro colleghi cardiologi. Dr.Manzi, quello che le dico e' mia opinione personale,non ha nulla di scientifico.La prenda cosi' come le pare: Gli infermieri fanno diagnosi.Non possono metterlo per iscritto, ma la fanno. Se mi trovo di fronte a un paziente con una determinata patologia, sanno gia' cosa ha..Non s'illuda, molti infermieri possono dare filo da torcere a diversi medici, sia nella teoria che nella pratica.Il non fare diagnosi non vuol dire non conoscere la materia.la conoscenza non e' un requisito specifico del medico. Si ricordi, come diceva un grande medico(non sto parlando di lei):la diagnosi non e' proprieta' del medico, ma un processo che coinvolge diversi attori". Sappi che io solidarizzo con il medico radiato e provo profonda pena per coloro che hanno eseguito quel gesto....
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Babbo Natale
Caro Dott. Francesco Manzi, Le scrivo il titolo perché ho capito quanto per lei sia importante averlo e le preciso come allo stesso tempo gradirei si rivolgesse alla professione infermieristica allo stesso modo poiché il titolo non viene regalato a nessuno , o forse a qualcuno si . Durante la Mia carriera nonnpiu di primo pelo le posso assicurare come avvenga spesso che un lavoro di equipe permetta che un errore medico non venga compiuto ed in taluni casi , come la presenza di un misero ignorante infermiere/a permetta che un medico non compia l’ennesimo prescritto atto terapeutico errato . Forse lei ha la “fortuna” di operare in una realtà in cui gli infermieri eseguono le sue volontà come un testamento, ma se Quello di cui necessità è qualcuno che esegua le sue volontá le consiglio di cambiare professione... forse il Re potrebbe essere al suo caso. Mi permetto Di darle un ultimo Consiglio, Spero che lei sia ormai un DOTTORE MEDICO di lunga data perché se mai dovessimo trovarci nella sfortunata situazione per entrambi, di lavorare insieme, spero davvero che lei sia capace di possedere tutto il sapere di cui si vanta.
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Giuseppe Cile
Vorrei capire come l’ha dignosticata la dissecazione aortica, immagino col fonendoscopio, davvero un talento sprecato.
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tania leone
Non è possibile che tra medici e infermieri ci siano questi contrasti dal momento che si dovrebbe lavorare in equipe, trovo comunque molto presuntuoso da parte di colleghi infermieri che vogliono sostituirsi al medico per fare diagnosi clinica, noi facciamo la diagnosi infermieristica che si basa sui bisogni assistenziali,che è complementare, quindi tutta questa polemica si potrebbe evitare e lavorare insieme per migliorare lo stato del "paziente".Forse così non ci sarebbe il caso del dr Venturi.Le nostre forze le dovremmo spendere per avere uno stipendio più dignitoso.
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Gianluca P
Sig. Tania mi permetta di farle notare che non ha assolutamente compreso il punto della questione. Si parla di soccorso in ambito extra-territoriale. La questione della diagnosi infermieristica basata sui bisogni è una procedura che non si applica in emergenza sul territorio... non c'entra nulla. Non vi è alcuna presunzione, ne la voglia di sostituirsi a nessuno. La questione è l'applicazione di un determinato protocollo, il riconoscimento precoce di una situazione e il trattamento farmacologico (che è la vera questione del contendere) il lavoro in equipe con il medico, a seconda del mezzo inviato o disponibile, arriva dopo o non arriva proprio. (se non ho una Mike disponibile o se non è stabilito che ci sia...). Nulla da dire sulla retribuzione...
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Giulio Baldi
Salve a tutti sono un infermiere laureato con master in emergenza. Sulle ambulanze non dovrebbero essere nè medici nè infermieri ma una squadra composta da 4 paramedici (con laurea triennale). Questa è l'unica cosa buona che hanno in inghilterra. Lo dico per esperienza personale. In italia invece c'è un infermiere/medico "supportato" da volontari che hanno una formazione sommaria.
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