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Infermiera accoltellata. NurSind: «Subito il disegno di legge sulle aggressioni. Devono aprirsi le porte del carcere».

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La Redazione
Pubblicato il: 10/12/2019 vai ai commenti

Comunicati StampaFriuli Venezia Giulia

Roma, 10 dicembre - “Ancora un episodio di violenza in ospedale e ancora una volta la vittima è un infermiere. Fatti di cronaca ai danni degli operatori sanitari che si susseguono ormai ogni giorno nell’indifferenza, purtroppo, della classe politica che potrebbe intervenire per fermare questa lunga teoria di aggressioni e non lo fa”. La denuncia arriva dal segretario del Nursind Andrea Bottega, dopo che, ieri, una infermiera è stata accoltellata da un paziente del Centro di Salute mentale di San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone. “Il caso dell’operatrice colpita nel pordenonese è solo l’ultimo in ordine di tempo - sottolinea il sindacalista -. Ma mentre la cronaca, da nord a sud, nelle corsie ospedaliere come nei pronto soccorso, si aggiorna quotidianamente, il disegno di legge sulla sicurezza degli operatori sanitari è fermo. Dopo il via libera del Senato, se ne sono perse le tracce”. Di qui l’appello di Gianluca Altavilla, segretario Nursind Friuli Venezia Giulia, e di tutto il sindacato, che al fenomeno ha dedicato uno studio ad hoc, tra l’altro, citato nella relazione tecnica dello stesso provvedimento, a “fare presto e approvarlo, questo è l’auspicio, in via definitiva alla Camera. Siamo di fronte, infatti - rimarca Altavilla -, a ritardi gravi e inammissibili non solo agli occhi di professionisti che, oltre a svolgere un lavoro delicato, vivono la loro quotidianità gravata dalla paura, ma anche dell’opinione pubblica e dei pazienti che dovrebbero poter fare affidamento su un personale non abbandonato a se stesso ma tutelato”.

C’è un ultimo aspetto sul quale il Nursind, infine, pone l’accento e riguarda questa volta direttamente le strutture sanitarie: “Il via libera al provvedimento costituirebbe uno strumento di deterrenza importante ma sarebbe necessario che, contestualmente, le aziende ospedaliere si dotassero di speciali assicurazioni per remunerare, al di là dell’Inail, eventuali danni subiti dai professionisti al lavoro”.