Infermieri e contagio da Coronavirus in T.I. : proteggersi attraverso la broncoaspirazione a circuito chiuso
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Tempo fa, a proposito di evidenze scientifiche, buone pratiche e rischio clinico nonchè biologico, ci eravamo occupati di un interessante articolo sulla prevenzione delle VAP (Ventilation Associated Pneumonia): Competenze Infermieristiche Avanzate ed E.B.P. : prevenzione delle VAP ( Ventilation Associated Pneumonia) in Terapia Intensiva; Le tesi riportate in questo articolo erano sostenute da una recente e corposa bibliografia interamente allega in calce allo stesso.
Tutto chiaro insomma? Quasi....
Gli unici 2 temi controversi sui quali non vi erano abbastanza evidenze erano 2:
1. efficacia della ventilazione in postura prona;
2. efficacia dell'utilizzo dei sistemi di aspirazione a circuito chiuso rispetto a quelli a sistema aperto relativamente all'incidenza di nuove VAP;
Chi scrive è un Infermiere che si occupa da anni di Terapia Intensiva, prima con pazienti adulti ed adesso neonati. Nella mia esperienza ho sempre cercato di orientare i miei comportamenti professionali, nei limiti delle mie possibilità e capacità, alle Evidence Based Practice. Pur in assenza di nette evidenze, sono sempre stato un supporter del SISTEMA DI ASPIRAZIONE A CIRCUITO CHIUSO, in quanto ritengo che esso garantisca dei netti benefici al paziente, agli operatori (Infermieri,e Medici che eseguono le broncoaspirazioni) e contribuiscano a minimizzare la contaminazione ambientale. Nella fattispecie, il sistema di aspirazione a circuito chiuso:
- evita di scollegare il soggetto dalla ventilazione meccanica, limitando così non solo la contaminazione dell’ambiente circostante ma anche il rischio di agenti infettivi che, dall'esterno, possono entrare nelle vie aeree del paziente, o viceversa, uscire dal paziente per contaminare l'ambiete tramite tosse ed espiro;
- consente di mantenere la Pressione Positiva di fine espirazione (PEEP) costante durante la manovra di aspirazione;
- diminuendo la desaturazione;
- diminuisce la deossigenazione cerebrale velocizzando la stabilizzazione dei parametri vitali;
- facilita le eventuali manovre di emergenza, che possono essere più veloci perché possono essere messe in atto anche da un singolo operatore (rispetto all'aspirazione col sondino che per essere eseguita sterilmente necessita di 2 operatori);
E' ovvio che queste sono opinioni ed esperienze personali, e che ad oggi la letteratura non si pronuncia in maniera univoca a favore di un sistema di aspirazione piuttosto che di un altro. Ma qualche giorno fa tutto è cambiato.........
Ho assistito al programma Piazza Pulita di La7, che si è recato presso la Terapia Intensiva di Cremona.
Ebbene, in merito all'assistenza respiratoria intensiva a pazienti intubati in quanto avevano sviluppato una polmonite interstiziale dovuta a CoVid-19, sono stati intervistati molti Anestesisti-Rianimatori.
Gli intervistati dichiaravano che i pazienti affetti da CoVid-19 rispondono molto bene alla PRONAZIONE. (fuori una....)
Mentre le immagini scorrono vengono inquadrati diversi pazienti degenti: ebbene, TUTTI i pazienti intubati erano assistiti con sistemi di aspirazione a circuito chiuso, segno evidente che in tema di biocontenimento, il sistema si configura, anche per i colleghi di Cremona, come un utile ed efficace device. (fuori due....)
Sono rimasto positivamente colpito da quanto ho visto in questo video, al punto che ho iniziato a mettermi in contatto con i colleghi operanti in molte Terapia Intensive italiane. La quasi totalità di loro aveva opinioni positive in merito all'utilità di questi dispositivi a cricuito chiuso.
Ma la cosa drammatica, purtroppo, è che molti colleghi li chiedono insistentemente ma non gli vengono forniti.
L'avvento del CoVid-19 impone a noi intensivisti delle riflessioni, tra tutte però si fa strada una certezza: è necessario chiarire da un punto di vista delle Evidenze, degli studi utili a dirimire una controvoersia che insiste da fin troppo tempo.
Questo articolo, in questo periodo, vuole proprio essere da stimolo in questo senso, attraverso la discussione e la sensibilizzazione dei colleghi su scala nazionale.
Al seguente link è possibile vedere il video dei pazienti con CoVid-19 assistiti presso la Rianimazione di Cremona: Coronavirus, dentro il reparto di Terapia Intensiva di Cremona