Infermieri. Cos’è la Cronoterapia? Il protocollo per la riduzione dei sintomi da disturbo depressivo
I disturbi depressivi rappresentano un importante problema di salute pubblica in considerazione della prevalenza, degli elevati tassi di disabilità e di mortalità ad esso associati.
Quando si parla di depressione nel linguaggio quotidiano, e anche in contesti clinici, si fa riferimento di fatto a un disturbo depressivo. Il termine disturbo depressivo definisce un raggruppamento di disturbi psicopatologici e psichiatrici che implicano anzitutto alterazioni significative del tono dell’umore della persona accompagnate da altri sintomi di natura sia somatica che psicologica. Il quadro complessivo di tali sintomi e delle alterazioni del tono dell’umore comporta una compromissione del funzionamento sociale e lavorativo della persona.
La depressione è un disturbo psichiatrico molto diffuso che colpisce 350 milioni di persone.
Tra i disturbi depressivi ci sono:
- Disturbo depressivo maggiore (spesso identificato come depressione maggiore)
- Disturbo depressivo persistente (distimia)
- Altro disturbo depressivo specificato o non specificato
Altri sono classificati sulla base dell'eziologia:
- Disturbo disforico premestruale
- Disturbo depressivo dovuto a un'altra condizione fisica
- Disturbo depressivo indotto da sostanze/farmaci
Uno dei principali problemi da affrontare nella pratica clinica è la terapia, da una parte i farmaci antidepressivi attualmente disponibili presentano una latenza d’azione di qualche settimana; ciò rende estremamente complesso il trattamento in particolar modo in condizioni di urgenza caratterizzate da riacutizzazione della sintomatologia e spesso dalla presenza di progettualità suicidaria. Un ulteriore problema è rappresentato dalla farmaco-resistenza: una recente meta-analisi ha evidenziato infatti un tasso medio di risposta alla terapia farmacologica di poco superiore al 50%.6
Questo quadro evidenzia la necessità di individuare interventi alternativi o aggiuntivi a quelli standard per favorire la remissione della sintomatologia depressiva in fase acuta e ridurre il rischio di ricadute.
Un’alternativa alla terapia farmacalogica, sembrerebbe arrivare dalla Cronoterapia, ovvero l’esposizione controllata a fattori ambientali in grado di influire sui ritmi biologici e sortire effetti terapeutici nei confronti dei disturbi mentali.
La Cronoterapia
Ogni essere umano ha un orologio biologico endogeno, il ritmo circadiano, localizzato nel nucleo soprachiasmatico ipotalamico (SNC). Il quale supera di un po' le 24 ore. Orientandosi allaq luce solare l’orologio biologico si sincronizza regolarmente adattandosi così alle 24 ore.
Lo Zeitgeber principale è la luce solare. Attraverso i recentemente scoperti fotorecettori della retina che contengono il pigmento melanopsina nervoso centrale. Dal sistema nervoso centrale partono tutti gli impulsi che regolano i ritmi circadiani umani.
Un altro Zeitgeber prodotto di notte ed è soppresso lunghi, vi è una produzione inferiore della melatonina.
I criteri diagnostici stabiliti dall’OMS dicono che il ritmo sonno-veglia eÌ€ alterato durante un episodio depressivo. Per ristabilire questo ritmo e quindi anche per curare la depressione si sono sviluppate delle terapie che fanno uso dei concetti del ritmo circadiano.
Gli interventi cronoterapeutici piuÌ€ usati sono la terapia di luce, la terapia del risveglio (privazione di sonno) e l’avanzamento del ciclo sonno-veglia, che consiste nell’anticipazione della fase del sonno di solito di sei ore prima del normale risveglio: i tre interventi combinati sono chiamati tripla cronoterapia.
Nello studio che si sta conducendo presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Ospedale San Paolo – ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, e pubblicato sulla rivista Professioni infermieristiche, si descrive il protocollo di cronoterapia messo in atto al fine di valutarne l’efficacia nel miglioramento della sintomatologia depressiva di persone affette da depressione unipolare o bipolare.
L’intervento di Triple Chronotherapy sarà articolato in una notte di deprivazione di sonno (mantenimento della veglia, dal momento del risveglio, fino alle ore 18 del giorno successivo) seguita da 3 notti di avanzamento di fase del sonno (nel primo giorno successivo alla deprivazione di sonno l’addormentamento è previsto alle ore 18 e il risveglio alle ore 02:00; la seconda giornata prevede l’addormentamento alle ore 20:00 con risveglio alle ore 04:00; la terza giornata prevede l’addormentamento alle ore 22:00 con risveglio alle ore 06:00.
Inoltre, dal primo al 13esimo giorno di trattamento, il soggetto sarà sottoposto, ogni mattina nella fascia oraria 07:00-07:30, ad una sessione di 30 minuti di terapia della luce (10000 lux, a 50 cm di distanza).
Durante l’intervento di Total Sleep Deprivation il paziente potrà utilizzare, oltre alla propria stanza di degenza, una ulteriore stanza dedicata per lo svolgimento di eventuali attività che verranno concordate con il personale medico ed infermieristico; sarà possibile una moderata assunzione di bevande stimolanti contenenti caffeina (una bibita analcolica o un caffè).
Le sessioni di Bright Light Therapy (BLT, 10000 lux a 50 cm di distanza, in 30 minuti) verranno effettuate all’interno del SPDC, in una stanza dedicata; per il trattamento verranno utilizzate lampade per terapia della luce Philips EnergyUp Hf3419/01 (https://www.philips.ch/c-p/HF3419_01/energyup-energylight).
Nel corso dei 13 giorni di trattamento tutti i soggetti arruolati saranno sottoposti a dei questionari di valutazione clinica (a cura del personale medico ed infermieristico) e di autovalutazione per quantificare la risposta al trattamento e valutare l’eventuale insorgenza di effetti collaterali.
La fine dello studio è prevista per ottobre 2020.
Da una recente revisione della letteratura si evince che l’intervento cronoterapeutico sembra efficace, eÌ€ di facile somministrazione e ha un effetto rapido e positivo. Fino ad oggi non vi eÌ€ un altro intervento che produca effetti benevoli in cosiÌ€ poco tempo, che abbia pochi o quasi nessun effetto collaterale e che abbia bassi costi economici.
Fonti:
Interventi cronoterapeutici nella cura di un episodio depressivo
Revisione della letteratura
La Triple Chronotherapy come approccio per la riduzione della sintomatologia depressiva e dell’intenzionalità suicidaria in pazienti ospedalizzati: Protocollo di studio di un Trial Clinico randomizzato controllato
Triple Chronotherapy approach for reducing depressive symptoms and suicidal intent in hospitalized patients: Study protocol of a Randomized Controlled Trial