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Col vaccino le ospedalizzazioni crollano del 90 per cento. Lo studio

Giuseppe Romeodi
Giuseppe Romeo
Pubblicato il: 23/02/2021 vai ai commenti

AttualitàCoronavirusCronache sanitarie

La ricerca ha preso in considerazione 1,14 milioni di prime inoculazioni somministrate in Scozia tra l’8 dicembre 2020 e il 14 febbraio 2021, di questi solo 8mila sono state ricoverate per Covid

 

"Il vaccino di Oxford e AstraZeneca riduce del 94% i ricoveri in ospedale per Covid dopo la prima dose, mentre quello di Pfizer dell’84%”. Sono i risultati, decisamente promettenti, di uno dei primi studi sull’efficacia dei vaccini anti Coronavirus, in queste settimane condotto dalla sanità pubblica scozzese. Ed è il segnale che i vaccini disponibili, escludendo la variante di ceppi più resistenti della norma, potrebbero essere davvero risolutivi per sconfiggere la pandemia in corso nel mondo. Non solo: dopo le polemiche scaturite dai casi in Italia e Germania di medici e cittadini che si sono rifiutati di farsi inoculare il vaccino di Oxford-AstraZeneca per una presunta scarsa efficacia rispetto agli altri, questo studio dimostrerebbe il contrario, perché annullerebbe quasi completamente i ricoveri in ospedale per Covid dopo la prima dose e, sembra, più di quello di Pfizer, il quale però secondo le ricerche scientifiche pubblicate sinora ha una protezione immunitaria superiore, pari al 95% dopo due dosi.

 

Lo studio scozzese ha preso in considerazione 1,14 milioni di prime inoculazioni somministrate in Scozia tra l’8 dicembre 2020 e il 14 febbraio 2021. Di questo milione e oltre di vaccinati, “soltanto” 8mila persone sono finite in ospedale per essersi ammalate di Covid. Complessivamente, numeri molto incoraggianti. Tra gli over 80 vaccinati, invece, le ospedalizzazioni si sono ridotte dell’81%. Lo studio scozzese non ha preso in considerazione l’impatto dei vaccini di Pfizer e AstraZeneca sulla durata dell’immunità, né sulla trasmissione del virus ad altre persone, fenomeno che fino a prova contraria può avvenire anche se l’individuo vaccinato è immunizzato. Tuttavia, una ricerca pubblicata da Lancet a inizio mese sosteneva come una dose del vaccino di Oxford-Astrazeneca riducesse la trasmissione del Coronavirus fino al 67%.

“Sono risultati spettacolari, davvero incoraggianti” ha dichiarato a Bbc il professor Aziz Sheikh che ha guidato lo studio della sanità scozzese, il quale dà ulteriore slancio alla politica vaccinale del governo Johnson di ritardare la seconda dose fino a tre mesi: una strategia spesso criticata all’estero ma che, come hanno dimostrati recenti ricerche, potrebbe rivelarsi vincente perché perlomeno il vaccino di Oxford sembra fornire maggiore immunità se la seconda dose viene ritardata, e non il contrario. A questo proposito, hanno scatenato polemiche nelle settimane scorse in Regno Unito le parole del presidente francese Emmanuel Macron, che a inizio mese ha definito il vaccino inglese “quasi inefficace”. Lo studio scozzese però sembra smentire il leader francese. 

 

Fonte: Repubblica