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CDC e Ministero della Salute lanciano l’allarme: nel mondo diffusione anomala di un fungo killer

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 05/08/2021 vai ai commenti

AttualitàCronache sanitarie

Un'altra minaccia si sta diffondendo a livello globale, un'infezione da Candida resistente a tutti i farmaci antimicotici e che si diffonde facilmente tra i pazienti.

A lanciare l’allarme è il Centers for Disease Control and Prevention ha diramato un bollettino di allerta, mentre in Italia lo scorso marzo il ministero della Salute ha inviato alle massime autorità un aggiornamento sull'infezione, sottolineando quanto sia "urgente e necessario allertare i laboratori di microbiologia clinica e tutte le strutture sanitarie del Paese al fine di implementare le capacità diagnostiche e le opportune misure di prevenzione e controllo della Candida auris, per evitare la diffusione di questo patogeno altamente infettivo, persistente e letale.

La Candida auris è un fungo emergente che rappresenta una seria minaccia per la salute globale. CDC è preoccupato per C. auris per tre motivi principali:

  • È spesso multiresistente, il che significa che è resistente a più farmaci antimicotici comunemente usati per trattare le infezioni da Candida. Alcuni ceppi sono resistenti a tutte e tre le classi di antimicotici disponibili.
  • È difficile da identificare con i metodi di laboratorio standard e può essere erroneamente identificato nei laboratori senza una tecnologia specifica
  • L'errata identificazione può portare a una gestione inadeguata. . Per questo motivo è importante identificare rapidamente  aurisin un paziente ricoverato in modo che le strutture sanitarie possano adottare precauzioni speciali per arrestarne la diffusione.

 

  • Ha causato epidemie nelle strutture sanitarie. 
  • Il CDC incoraggia tutto il personale di laboratorio statunitense che identifica  aurisa informare le autorità sanitarie pubbliche statali o locali e il CDC.

Gli esperti hanno scoperto che C. auris si diffonde principalmente nelle strutture sanitarie a lungo termine tra i pazienti con gravi problemi di salute.

UNA MINACCIA GLOBALE

Gli investigatori non sanno ancora perché quattro diversi ceppi di C. auris siano emersi nello stesso periodo in tutto il mondo. E' successo in Giappone, poi in Bangladesh e ora anche negli Stati Uniti, in due strutture sanitarie del Texas e in un centro di assistenza a lungo termine di Washington Dc. Stesso problema anche in Brasile, dove un focolaio si è diffuso a Salvador. 

 

 

 

Tutti e quattro i ceppi sono stati trovati negli Stati Uniti, probabilmente introdotti attraverso viaggi internazionali e successiva diffusione nelle strutture sanitarie statunitensi.

  • auris è un fungo patogeno altamente pericoloso, poiché:
  • circa il 90% degli isolati di auris risultano resistenti almeno ad una delle 3 classi di antifungini disponibili;
  • i pazienti possono rimanere a lungo colonizzati;
  • la mortalità riscontrata è elevata (circa 30% - 70%);
  • l’infezione spesso interessa pazienti già ospedalizzati, può svilupparsi diverse settimane dopo il ricovero, e il decesso può avvenire in pochi mesi;
  • auris è un patogeno particolarmente infettivo;
  • auris è particolarmente persistente nell’ambiente e difficile da eradicare: pertanto, può persistere per molto tempo sulle superfici;
  • a scarsa conoscenza di questa specie nelle strutture sanitarie può comportare, per un paziente, una diagnosi ritardata, l’assunzione di un trattamento inefficace e un rischio elevato di decesso, nonché la diffusione nell’ambiente e il contagio di altri soggetti.

Molte caratteristiche di questo microrganismo non sono ancora chiare, come, per es., la sua provenienza e i meccanismi di resistenza, e i motivi delle frequenti infezioni verificatesi negli ultimi anni in luoghi diversi nel mondo. C.auris può formare biofilm7 ed avere quindi una ridotta suscettibilità ai comuni disinfettanti, come perossido di idrogeno e clorexidina, e ai comuni prodotti antifungini , mentre alcune combinazioni di agenti antifungini e composti fenolici9 hanno mostrato una maggiore efficacia contro questo patogeno.