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Paura attacco nucleare. E’corsa in farmacia per scorta pillole anti radiazioni. Come funzionano

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 03/03/2022

AttualitàCronache sanitarie

 

Mentre è ancora in noi, vivo, il ricordo dell’inizio della pandemia da Covid e la corsa alle mascherine che non si trovavano, la guerra in Ucraina, nel cuore dell’Europa, ci è piombata addosso come l’ennesimo macigno. Nemmeno il tempo di tirare il fiato e siamo nuovamente dentro l’emergenza, stavolta il nemico lo conosciamo e per questo ci fa più paura: l’attacco nucleare.

La possibilità che si scateni una terza guerra mondiale nucleare, ha spinto gli abitanti del Belgio, a riversarsi in farmacia, per fare scorta di pillole allo iodio anti-radiazioni.

Secondo i dati rilasciati dall'Associazione dei farmacisti belgi soltanto giovedì scorso, quando sono arrivate le prime notizie sui combattimenti vicino alla centrale nucleare di Chernobyl, sono state consegnate 1.500 scatole da 10 compresse. Venerdì e sabato la domanda è salita a 4mila confezioni al giorno e si stima che lunedì le consegne abbiano toccato quota 30 mila. Un aumento della domanda che ha costretto l'Agenzia federale belga per il controllo nucleare a ricordare che le compresse di iodio non vanno assunte preventivamente o di propria iniziativa, ma solo su indicazione delle autorità.

Come ogni cosa, in questo mondo interconnesso dai social, la corsa alle pillole anti-radiazioni, ha fatto il giro del web e rischia di trasformarsi in un effetto cascata nel resto d’Europa. In Belgio, le compresse di ioduro di potassio vengono distribuite gratuitamente dalle farmacie su semplice presentazione della carta d'identità.In Italia i preparati vengono venduti in forma di integratori e non sono soggetti a prescrizione medica.

 

Come funzionano le pillole anti-radiazioni

Le pillole anti-radiazioni, contengono ioduro di potassio ed impediscono l’accumulo di iodio radioattivo nella tiroide, saturandola con iodio non radioattivo. Tecnicamente, la pillola serve se lo iodio radioattivo viene rilasciato nell'aria, a saturare la ghiandola tiroidea, prevenendo così l'assorbimento di iodio radioattivo e il conseguente rischio di cancro alla tiroide.

Lo ioduro di potassio (KI) dovrebbe essere assunto solo in caso di emergenza nucleare con rilascio di iodio radioattivo, ad esempio in caso di incidente nucleare o esplosione di una bomba atomica. È consigliabile assumere lo ioduro di potassio solo se le autorità sanitarie o i responsabili durante l’emergenza lo consigliano espressamente.

 

Effetti collaterali

Un eccesso di questo ioduro di cloruro può provocare effetti collaterali come, per esempio, un aumento di incidenza delle patologie autoimmuni, ed ancora cefalea, gozzo e depressione, vomito, diarrea, dolore addominale, eruzione cutanea e ghiandole salivari. In particolare, nei soggetti con ipotiroidismo potrebbero esserci conseguenze indesiderate più sensibili.