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Abruzzo, tagli alle indennità del personale sanitario: la protesta del NurSind Pescara

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 22/07/2025

AbruzzoNurSind dal territorio

Il sindacato insorge contro la decurtazione delle retribuzioni accessorie: “Così si punisce chi cura”

PESCARA 22/07/2025 – Forte e chiara la voce del NurSind Pescara contro la Regione Abruzzo. In un comunicato stampa diffuso nelle scorse ore, il sindacato delle professioni infermieristiche ha espresso “profonda indignazione” per la decisione di decurtare le retribuzioni accessorie del personale sanitario delle ASL abruzzesi. Una misura ritenuta “drastica e inaccettabile”, che rischia di compromettere ulteriormente la già fragile tenuta del sistema sanitario regionale.

Secondo la segreteria territoriale NurSind, guidata da Antonio Argentini, l’intervento dell’Assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, giustificato dal grave deficit finanziario accumulato nel tempo, rappresenta “l’ennesimo colpo inferto a chi ogni giorno garantisce assistenza e cura ai cittadini”.

“È inaccettabile che il peso del disavanzo venga scaricato sugli operatori sanitari,” si legge nella nota. “Un disavanzo causato da anni di cattiva gestione, da una programmazione inefficace e da vertici nominati politicamente, spesso senza alcuna legittimazione elettorale.”

Tra le critiche più forti, anche quella relativa al saldo passivo da oltre 100 milioni di euro derivante dalla mobilità sanitaria. Un dato che, secondo il sindacato, testimonia la scarsa fiducia dei cittadini abruzzesi nella sanità locale.

“La risposta della Regione? Punire chi lavora in prima linea. Gli stessi operatori che durante la pandemia erano chiamati ‘eroi’ o ‘martiri’, oggi vengono abbandonati e penalizzati.”

Il NurSind Pescara chiede ora massima trasparenza e l’immediata pubblicazione degli importi dei premi di produzione e risultato riconosciuti ai Direttori generali, sanitari e amministrativi delle ASL abruzzesi negli ultimi cinque anni.

“Quali risultati eccelsi giustificano tali compensi? Con quali criteri vengono premiati mentre i lavoratori affrontano turni massacranti, ferie negate e carichi crescenti?”

Il sindacato conclude rivolgendo un appello diretto al Presidente della Regione Marco Marsilio e all’Assessore Verì: “La Regione Abruzzo deve fornire risposte chiare e concrete. Non si può continuare a colpire chi si prende cura della salute pubblica.”