Meno probabilità di morte per i pazienti con Alzheimer, se gli infermieri sono laureati

I pazienti con malattia di Alzheimer e demenze correlate (ADRD) hanno maggiori probabilità di morire entro 30 giorni dal ricovero per intervento chirurgico rispetto ai pazienti senza ADRD. Avere più infermieri ed in possesso di una laurea, migliora le probabilità di sopravvivenza per tutti i pazienti e ha un effetto molto maggiore per i pazienti con ADRD.

E’ quanto emerso da uno studio condotto dai ricercatori della Pennsylvania.

I pazienti con malattia di Alzheimer e demenze correlate (ADRD) sono ad alto rischio di esiti avversi durante il ricovero, soprattutto dopo l'intervento chirurgico. Mentre tutti gli anziani sono a maggior rischio di morbilità e mortalità postoperatorie rispetto ai pazienti più giovani, quelli con ADRD sono particolarmente vulnerabili a causa dell'alto rischio di delirio, fragilità, più comorbidità, limitazioni della mobilità, rischio nutrizionale e difficoltà di comunicazione.

Gli infermieri fungono da sorveglianza clinica primaria negli ospedali e sono responsabili del monitoraggio dei pazienti e della loro sicurezza. Poiché sono a contatto con i pazienti 24 ore al giorno, sono nella posizione migliore per identificare le complicanze e intervenire precocemente, cosa particolarmente importante nei pazienti con ADRD che spesso non riescono a riconoscere un problema per segnalare chiaramente un aiuto quando necessario. Gli infermieri sono anche responsabili del mantenimento della sicurezza dei pazienti con ADRD in un ambiente ospedaliero che può essere disorientante.

Oltre un decennio di ricerca ha dimostrato che i pazienti curati in ospedali con più infermieri in possesso di un Bachelor of Science in Nursing (BSN) o superiore, ovvero una laurea, hanno esiti migliori tra cui una mortalità inferiore, meno riammissioni e durata della degenza ridotta.

In questo studio, è stato indagato se l'assistenza in un ospedale con più infermieri BSN è associata a migliori risultati per i pazienti chirurgici con ADRD e mitiga parte del rischio che l'ADRD coesistente conferisce a quei pazienti.

La ricerca è stata condotta negli Ospedali per acuti per adulti, non federali, in California, Florida, New Jersey e Pennsylvania (n=531), in pazienti con età pari o superiore a 65 anni con e senza ADRD sottoposti a chirurgia generale, ortopedica o vascolare (N=353.333; n=46.163, ADRD; n=307.170, senza ADRD).

E’ emerso che ad ogni aumento del 10% nella proporzione di infermieri BSN era associato a una probabilità di morte inferiore del 4% (OR = 0,96, IC 95% 0,93–0,98) per i pazienti senza ADRD, ma una probabilità di morte inferiore del 10% (OR = 0,90, IC 95% 0,87–0,94) per i pazienti con ADRD. Ogni 10% aggiuntivo di infermieri BSN era associato a una probabilità inferiore del 5% di mancato soccorso (OR = 0,95, IC 95% 0,92–0,98) per i pazienti senza ADRD, ma a una probabilità inferiore del 10% di mancato soccorso (OR = 0,90, IC 95% 0,87–0,94) per i pazienti con ADRD.

È più probabile che i pazienti chirurgici con ADRD muoiano entro 30 giorni dal ricovero e subiscano un mancato salvataggio rispetto ai pazienti chirurgici senza ADRD. Essere assistiti in un ospedale con più infermieri BSN è associato a minori probabilità di mortalità a 30 giorni e al mancato soccorso per tutti i pazienti.

Con l'invecchiamento della popolazione, gli ospedali dovranno affrontare le sfide della cura di un numero crescente di pazienti vulnerabili e clinicamente complessi con ADRD. I nostri risultati suggeriscono – commentano i ricercatori - che il passaggio a una forza lavoro in gran parte BSN ,contribuirebbe a migliorare i risultati chirurgici per questa popolazione.