Effetti del consumo di cacao sulla salute: può essere considerato una "medicina"?
Il cacao (Teobroma Cacao) è il frutto di una pianta originaria dell’America tropicale, che produce una bacca di 30 cm che contiene 30-40 semi. Questi vengono, dopo il raccolto, lasciati alcuni giorni a fermentare e poi sottoposti a torrefazione (che conferisce il classico profumo di cacao) e quindi sono polverizzati e frantumati dando origine alla pasta di cacao, dalla quale si ottengono sia la polvere che il burro di cacao.
Uno dei componenti fondamentali del cioccolato sono i flavonoidi, sostanze contenute anche nella frutta, nel vino e nel te.
Il cioccolato fondente contiene una quantità di flavonoidi superiore di 50 volte rispetto a quella contenuta nel cioccolato al latte oltre ad una maggiore quantità di epicatechine e di catechine confrontabile con il te ed il vino rosso. Anche l’effetto biologico dei flavonoidi del cioccolato fondente è superiore rispetto al cioccolato al latte in quanto il latte può inibire l’assorbimento intestinale dei flavonoidi.
Sono descritti numerosi meccanismi attraverso i quali i flavonoidi possono essere protettivi nei confronti della patologia cardiovascolare quali un’attività antiossidante, anti-aggregante, antiinfiammatoria, di aumento del C-HDL e di riduzione della pressione arteriosa.
La capacità antiossidante dei flavonoidi è determinata dalla loro struttura triciclica che è in grado di neutralizzare i radicali liberi, chelare i metalli ( Fe++ e Cu++) e determinare una up-regulation dei sistemi antiossidanti con un effetto di protezione dell’endotelio dallo stress ossidativo e dai ROS endogeni.
I polifenoli sono in grado di determinare la liberazione di ossido nitrico (NO), un potente fattore vasidilatante, di prostacicline e di inibire i fattori pro-angiogenetici come l’endotelina-1 ed il vascular endothelial growt factor (VEGF). I polifenoli agiscono anche sull’attività della NADPH ossidasi che è implicata nella disfunzione endoteliale. Infatti i polifenoli del cacao possono contribuire a mantenere a bassi livelli l’attività della NADPH ossidasi mentre la sua attivazione è in grado di determinare la liberazione di radicali liberi di O2 e di annullare gli effetti del NO.
Il cacao è in grado di determinare una maggiore espressione genica e e della sintesi proteica compresa una maggiore sintesi della NO sintetasi nell’endotelio vascolare.
Inoltre nella patogenesi dell’aterosclerosi è centrale l’ossidazione del C-LDL ed i flavonoidi del cioccolato, possiedono la capacità di eliminare i radicali liberi, dimostrando pertanto un effetto antiossidante.
In aggiunta i flavonoidi sono solubili nei lipidi e possono inserirsi nella struttura delle lipoproteine e pertanto ridurre la perossidazione lipidica delle membrane cellulari. Le catechine e le epicatechine possiedono un importante effetto anti-aggregante simile a quello dell’aspirina. Questo effetto è sicuramente maggiore per il cioccolato fondente rispetto al cioccolato al latte o bianco.
Il cioccolato fondente inoltre riduce il livello dei leucotrieni che sono citochine che possiedono funzioni sfavorevoli sull’apparato cardio vascolare inducendo vasocostrizione e determinando effetti infiammatori e di stimolo sull’aggregazione delle piastrine. Al contrario i flavonoidi favoriscono un aumento dei livelli di prostacicline che sono sostanze che inducono vasodilatazione ed inibiscono l’aggregazione piastrinica.
I polifenoli del cacao determinano inoltre una riduzione dell’infiammazione attraverso sia un’inibizione dell’immunità ritardata che attraverso una ridotta secrezione di interleuchine ed è noto che l’infiammazione svolge un ruolo nella genesi e progressione dell’aterosclerosi.
Studi osservazionali dimostrano che il cioccolato è associato ad una minore incidenza di eventi ma soprattutto ad una minore mortalità cardiovascolare e si ritiene che questo possa dipendere soprattutto dal contenuto di flavonoidi che, come è stato già sottolineato, possiedono molteplici effetti favorevoli sia sull’aterosclerosi che sulla formazione della trombosi.
Il cacao contiene inoltre caffeina, in quantità dieci volte inferiore rispetto al caffè e teobromina, un altro eccitante.
Sia la caffeina che la teobromina possiedono un’attività antiossidante e le due sostanze pur presenti in piccole quantità possono funzionare come blandi stimolatori rendendolo un agente tonico e antidepressivo, anti-stress che permette di affrontare al meglio alcune attività quotidiane.
Il cioccolato favorisce inoltre la produzione di endorfine, sostanze peptidiche prodotte dall’ipofisi che hanno la funzione di neurotrasmettitori: possiedono un’azione simile a quella della morfina diminuendo la sensibilità al dolore e stimolando le sensazioni di euforia.
Inoltre 100 grammi di cioccolato contengono circa 1 mg di fenietilamina, una sostanza con effetti simili all’LSD, che il cervello produce normalmente in circostanze di desiderio e probabilmente anche durante l’eccitamento sessuale.
Revisione della letteratura di Mauro Campanini*
*Medicina Interna 2, Dipartimento Medico, Azienda Ospedaliero Universitaria “ Maggiore della Carità” – Novara
Fonte: FADOI