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Sciacca, infermiere aggredito con un pugno durante il turno di notte al Pronto Soccorso

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 25/05/2025

NurSind dal territorioSicilia

L’ennesimo episodio di violenza all’ASP di Agrigento. NurSind: “Servono misure urgenti a tutela del personale”

Un’altra grave aggressione ai danni di un operatore sanitario si è verificata nei giorni scorsi presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca, in provincia di Agrigento. Protagonista dell’episodio un infermiere in servizio nel turno notturno, colpito con un violento pugno al volto da un paziente noto per precedenti procedimenti penali.

Il racconto dell’operatore è drammatico quanto emblematico delle condizioni in cui si trovano a lavorare quotidianamente gli infermieri dei Pronto Soccorso.Giunto in triage per prendere servizio, ho trovato un paziente già molto agitato, che poco prima aveva tentato di colpire con calci un OSS. Dopo essersi tolto la spondina della barella ed essere finito a terra, ho cercato di aiutarlo e, su sua richiesta, l’ho fatto accomodare su una sedia a rotelle. Era talmente agitato da strapparsi il pannolone e ogni altro indumento. Per tutelare la sua privacy lo abbiamo accompagnato in triage, dove ho tentato di calmarlo. È stato allora che mi ha colpito al volto con un pugno, provocandomi un trauma contusivo al labbro”.

Le guardie giurate presenti sono intervenute immediatamente per allontanare l’aggressore, che secondo quanto riferito era sì affetto da epatopatia, ma appariva lucido al momento del gesto violento.

A commentare l’episodio è Salvatore Terrana, segretario territoriale del NurSind di Agrigento:

“Condanniamo fermamente quanto accaduto. Le aggressioni al personale sanitario sono diventate una drammatica quotidianità, ma non possono essere più tollerate. L’infermiere svolgeva semplicemente il proprio lavoro, con senso del dovere e umanità. È inaccettabile che chi presta soccorso debba essere messo in pericolo.”

Terrana lancia un appello alla Direzione dell’ASP di Agrigento:

“Occorre un cambio di passo deciso. Non bastano più le dichiarazioni di solidarietà: servono azioni concrete. L’azienda deve garantire presidi di sicurezza più efficaci, percorsi protetti per i codici sociali e formazione specifica per la gestione dell’aggressività. Non possiamo più permettere che un pronto soccorso diventi un campo di battaglia.”

Il NurSind, da tempo impegnato sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro, annuncia che continuerà a monitorare la situazione e a sostenere legalmente i colleghi aggrediti.