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Scottature e Ustioni Solari: Cosa Fare (e Cosa Evitare)

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 17/06/2025

Professione e lavoroStudi e analisi

Ogni estate, migliaia di persone finiscono al pronto soccorso o in ambulatorio per una banale, ma spesso sottovalutata, esposizione solare non protetta. Le scottature solari non sono solo un fastidio da vacanza: sono una vera e propria lesione da radiazione ultravioletta, che danneggia la pelle in profondità, accelera l’invecchiamento cutaneo e aumenta il rischio di tumori.

Dalle ustioni eritematose di primo grado alle vere e proprie ustioni bollose più estese, il danno non è solo superficiale. E riguarda tutti: bambini, adulti, lavoratori all’aperto, turisti, sportivi. Prevenire è fondamentale, ma saper intervenire correttamente e tempestivamente può evitare complicazioni e infezioni.

1. Cos’è una scottatura solare

Una scottatura solare è una ustione cutanea causata dai raggi UV-B, in particolare tra le 10:00 e le 16:00, quando l’irraggiamento solare è più intenso. Si tratta di un'infiammazione acuta che compare dopo 2–6 ore dall’esposizione e raggiunge il massimo in 12–24 ore.

Classificazione delle ustioni solari

  • Primo grado: eritema, dolore, calore, lieve gonfiore.

  • Secondo grado superficiale: comparsa di bolle, essudato sieroso, pelle sensibile.

  • Secondo grado profondo o più: raro, ma possibile in casi estremi (es. bambini lasciati al sole per ore).

2. Sintomi da non ignorare

Sintomo Gravità possibile
Pelle arrossata, calda Scottatura di primo grado
Prurito, bruciore Infiammazione attiva
Bolle o vescicole Lesione più profonda, rischio di infezione
Febbre, brividi, nausea Segni di colpo di calore o ustione estesa
Dolore intenso, disidratazione Ustione importante, da valutare clinicamente

3. Interventi corretti: cosa fare subito

 Cosa fare

  • Interrompere subito l’esposizione e portarsi all’ombra o in un ambiente fresco.

  • Applicare impacchi freddi o acqua a temperatura ambiente (mai ghiaccio diretto).

  • Utilizzare creme lenitive (es. aloe vera, idratanti neutri, emulsioni con pantenolo).

  • Assumere antinfiammatori orali (ibuprofene, paracetamolo) per dolore e infiammazione.

  • In caso di bolle, non romperle: coprirle con garza sterile e consultare un medico.

  • Idratarsi abbondantemente per favorire il recupero cutaneo e prevenire disidratazione.

 Cosa evitare

  • Non usare alcol o ghiaccio diretto sulla pelle ustionata.

  • Non applicare prodotti occlusivi (burro, olii, dentifrici o creme grasse).

  • Non rompere le bolle.

  • Non esporsi nuovamente al sole finché la pelle non è guarita.

4. Quando rivolgersi al medico

  • Se la superficie ustionata è estesa (es. >15% del corpo)

  • In presenza di bolle diffuse, febbre o segni di infezione

  • Se l’ustione riguarda bambini, anziani o soggetti immunodepressi

  • Se dopo 48 ore non c’è miglioramento o i sintomi peggiorano

5. Prevenzione: il miglior trattamento

Fotoprotezione quotidiana

  • Applicare una crema con filtro SPF ≥ 30, preferibilmente 50+ per bambini e pelli chiare.

  • Rinnovare l’applicazione ogni 2 ore, e sempre dopo bagno o sudorazione.

  • Evitare esposizione diretta tra le 11:00 e le 16:00.

  • Indossare indumenti protettivi, occhiali da sole, cappelli a tesa larga.

Fattori di rischio particolari

  • Pelle chiara (fototipo I-II): scottatura in meno di 15 minuti senza protezione.

  • Farmaci fotosensibilizzanti: antibiotici, antinfiammatori, diuretici, antidepressivi.

  • Bambini sotto i 6 mesi: non devono essere esposti al sole diretto.

6. Danni a lungo termine e ruolo della prevenzione sanitaria

  • Le scottature solari ripetute aumentano il rischio di melanoma e carcinoma squamocellulare.

  • L’invecchiamento cutaneo precoce e le cheratosi attiniche sono esiti cumulativi dell’esposizione.

  • L’infermiere ha un ruolo chiave nel fornire educazione sanitaria e monitorare la salute cutanea, soprattutto nei soggetti a rischio (RSA, pazienti oncologici, soggetti in terapia cronica).

 

Una scottatura non è solo un errore da vacanza, ma un segnale che la pelle ha subito un danno serio. Sapere cosa fare subito, evitare rimedi fai-da-te sbagliati, e proteggersi prima dell’esposizione può fare la differenza tra un’estate serena e un problema serio. Infermieri e operatori sanitari hanno il compito, oggi più che mai, di portare la prevenzione anche sotto l’ombrellone.

Fonti e riferimenti scientifici

  • WHO – Ultraviolet radiation and the INTERSUN Programme

  • American Academy of Dermatology – Sunburn: symptoms and treatment

  • Istituto Superiore di Sanità – Epicentro: fotoprotezione e danni da sole

  • Ministero della Salute – Campagne estive e protezione solare

  • ECDC – Melanoma and UV exposure statistics

  • Mayo Clinic – Sunburn care guidelines

  • SIdEMAST – Società Italiana di Dermatologia