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Prestazioni aggiuntive esaurite a giugno: scoppia la protesta del NurSind ad Ascoli Piceno

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 20/06/2025

MarcheNurSind dal territorio

Il sindacato denuncia la paralisi gestionale dell’AST: “Situazione mai così grave in 30 anni, lavoratori allo stremo”

Ascoli Piceno, 20 giugno 2025 – Una durissima presa di posizione arriva dal NurSind di Ascoli Piceno dopo la comunicazione ufficiale dell’AST (prot. 2211178 del 19/06/2025), che annuncia il grave esaurimento del budget per le prestazioni aggiuntive già nei primi quattro mesi del 2025.

“La notizia è semplicemente inaccettabile”, afferma il Segretario Territoriale NurSind, Maurizio Pelosi. “Arrivare già a giugno con il fondo azzerato significa, ancora una volta, scaricare sulle spalle dei lavoratori l'incapacità cronica della dirigenza di pianificare e programmare”.

Secondo il sindacato, l’Azienda Sanitaria Territoriale starebbe facendo ricorso a prestazioni straordinarie in difformità rispetto al CCNL, forzando il personale già duramente provato da turni massacranti e ferie estive ridotte all’osso. Una situazione che – si legge nella nota del NurSind – non trova precedenti nella storia recente della sanità del territorio.

“Ci chiediamo – prosegue Pelosi – come intenda la Direzione garantire l’abbattimento delle liste d’attesa e la continuità assistenziale, se il budget per le attività aggiuntive è già finito e non si è nemmeno avviata la contrattazione del fondo per il lavoro straordinario 2025?”

Il NurSind chiede un intervento immediato del Direttore Generale presso la Regione Marche per ottenere risorse aggiuntive e garantire una copertura dignitosa dei turni, evitando che il peso dell’emergenza ricada ancora una volta sui professionisti sanitari.

Infine, il sindacato avverte: senza risposte concrete e immediate, verranno attivate tutte le azioni di mobilitazione necessarie per tutelare il personale e la cittadinanza.

“L’AST di Ascoli Piceno si conferma fanalino di coda della sanità marchigiana – conclude Pelosi – penalizzando sia i lavoratori che l’intera comunità ascolana”.