Telemonitoraggio, telecontrollo e televisita: i modelli Agenas mettono l'infermiere al centro
Agenas ha pubblicato due documenti analitici che descrivono i modelli orientativi di erogazione del Telemonitoraggio e Telecontrollo e della Televisita, servizi sanitari di cura e assistenza erogati a distanza attraverso sistemi e soluzioni digitali dedicate.
“I modelli forniscono un quadro di riferimento nazionale condiviso per la progettazione, l’organizzazione e l’integrazione dei servizi di Telemedicina, facilitando l’interoperabilità tecnologica e organizzativa su tutto il territorio nazionale. Allo stesso tempo garantiscono la flessibilità necessaria per gli adattamenti regionali e locali, così da rispondere in modo efficace alle diverse esigenze assistenziali”, si legge sul sito.
Entrambi i documenti sono concepiti per supportare l’evoluzione e l’utilizzo della Piattaforma Nazionale di Telemedicina e delle Infrastrutture Regionali di Telemedicina, promuovendo una sanità più integrata, accessibile e sostenibile. I modelli possono essere applicati anche in contesti sanitari transfrontalieri, rafforzando così la cooperazione e la continuità assistenziale a livello europeo. Il documento di AGENAS sul telemonitoraggio e telecontrollo descrive un modello orientativo nazionale per l’erogazione di questi servizi di telemedicina, fondamentali per la gestione a distanza dei pazienti, inclusi quelli con patologie croniche. Il modello si propone di favorire l’interoperabilità tecnologica e organizzativa fra strutture sanitarie, garantendo flessibilità per adattarsi alle esigenze territoriali.
In questo contesto i modelli AGENAS diventano un’opportunità strategica per rafforzare il ruolo degli infermierinella trasformazione digitale della sanità italiana.
Telemonitoraggio e telecontrollo consentono infatti il monitoraggio remoto dei parametri clinici dei pazienti, garantendo un supporto continuo e personalizzato. L’infermiere assume un ruolo centrale nella gestione a distanza, svolgendo funzioni di responsabilità nel controllo dei dati clinici, nell’interazione costante col paziente e nel coordinamento con il team multidisciplinare. Le linee guida AGENAS definiscono chiaramente protocolli e responsabilità, permettendo all’infermiere di operare con autonomia nel monitoraggio e nella gestione tempestiva dei segnali clinici, migliorando la qualità dell’assistenza.
Inoltre, l’integrazione di questi servizi con la Piattaforma Nazionale di Telemedicina favorisce l’interoperabilità tecnologica e organizzativa tra le diverse strutture sanitarie del territorio, sostenendo una gestione omogenea e sostenibile delle cure.
Il modello AGENAS per la televisita prevede che il medico effettui una valutazione preliminare per assicurare la sicurezza e l’efficacia della visita a distanza. In questo ambito gli infermieri possono interpretare un ruolo chiave come facilitatori, fornendo supporto tecnico e logistico nella preparazione del paziente, nella raccolta preliminare di dati clinici e nel coordinamento interdisciplinare. La definizione precisa della “Matrice delle Responsabilità”attribuisce agli infermieri compiti specifici nel processo operativo che va dalla richiesta della televisita al referto finale. Anche la televisita si integra con la Piattaforma Nazionale di Telemedicina e con il Fascicolo Sanitario Elettronico, consentendo la condivisione sicura e tempestiva dei dati clinici, elemento che potenzia ulteriormente il coordinamento infermieristico e la continuità assistenziale digitale.
L’insieme dei modelli proposti da AGENAS enfatizza come la sanità digitale sviluppata attraverso telemonitoraggio, telecontrollo e televisita amplifichi le competenze e le responsabilità infermieristiche. Gli infermieri partecipano attivamente alla gestione clinica e tecnologica del paziente, favorendo un’assistenza a distanza più efficace e personalizzata, con ricadute positive sulla sostenibilità e qualità del servizio sanitario.
Se da questa opportunità possa scaturire anche una valorizzazione della professionalità infermieristica come parte integrante di un modello assistenziale innovativo, in grado di rispondere alle esigenze territoriali e di migliorare la continuità delle cure anche al di fuori degli ambienti ospedalieri tradizionali, dipenderà soprattutto da quanto e da come gli infermieri se ne faranno interpreti, proprio alla luce del potenziamento della sanità territoriale in via di attuazione.
Certo, sempre che di infermieri se ne trovino da qualche parte.
Andrea Tirotto
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