Arriva il Codice Deontologico per gli Infermieri Dirigenti
Il concetto di codice deontologico nel management è un concetto del tutto sconosciuto nelle organizzazioni sanitarie regionali e locali, non se ne conosce l'esistenza e tanto meno l'importanza che può assumere nel supportare le diverse criticità del sistema.
Quando si parla di codice deontologico si è portati naturalmente a pensare ad un codice che regoli il rapporto tra il professionista ed il cittadino, nel rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo, nel farsi da garante dello stato di salute; non siamo abituati a pensare ad un codice che regoli il rapporto tra professionisti, quando invece, alla luce dei fatti, è uno strumento fondamentale per l'ottimizzazione delle risorse, per la buona performance lavorativa.
Da qualche giorno, imperversa, diffusa dai media, la volontà politica di licenziare in sole 48 ore, i dipendenti pubblici che non fanno il proprio lavoro, specie in relazione alla frode della timbratura del cartellino di presenza; bene, fermo restando la gravità dei fatti, ci siamo mai chiesti perché quel lavoratore non ama fare il proprio lavoro?Perché preferisce restare a casa?
Al di là del fatto che potrebbe essere solo un comportamento negligente, senza che dietro siano nascoste chissà quale motivazioni, non sempre è così semplice spiegare fenomeni del genere.
Chiediamoci se nel rapporto tra il dirigente ed il lavoratore c'è qualcosa che non vada, se il lavoro del dipendente è realmente valorizzato, se è stimolato nel portare a termine il suo compito, se il suo diretto responsabile ha capito il suo disagio, le sue difficoltà che quotidianamente incontra, le tensioni, se ci sono, quale considerazione ha avuto il dirigente del risultati conseguiti dal dipendente.
Sembra scontato, ma non lo è, che la buona performance lavorativa del dipendente e dell'equipe in cui questo è inserito, dipende dalla capacità del dirigente di cogliere le qualità di ognuno, di ottimizzarle, dalla capacità del responsabile di cogliere le tensioni e saperle appianare, di cogliere ancora le insoddisfazioni e risolverle.
In questo quadro si rende indispensabile l'adozione di un codice deontologico, che indirizzi il dirigente infermieristico nel rapporto con l'infermiere.
Il proto- codice deontologico per dirigenti, nasce come codice deontologico Europeo, recepito dal CID ( Comitato Infermieri Dirigenti), è stato adattato alla realtà italiana e da questi redatto : Codice Italiano di Etica e deontologia per Infermieri Dirigenti, approvato dall'assemblea dei soci, a Roma, il 23/12/2015.
In virtù di una società oltremodo dinamica in cui il codice è concepito, va aggiornato ogni 3 anni.testo del codice (per approfondire clicca qui)
Lo scopo del codice è quello di invitare al dialogo critico ed al pensiero riflessivo in situazioni diverse e dinamiche, non ha nessun fine coercitivo, ma indirizza il dirigente nel rapporto con il dipendente, funge da guida ed offre soluzioni per risolvere le criticità nel rapporto professionale quotidiano.
Il proto – codice italiano si suddivide in due parti:
le basi etiche degli infermieri dirigenti;
i principi della pratica professionale, divise in sei punti_ competenze, assistenza, sicurezza, persone, apprendimento permanente, collaborazione istituzionale.
Rientrano nelle basi etiche quello dell'agire da parte dei dirigenti con onestà, fiducia, promuovendo la responsabilità professionale propria e quella delle persone di cui si è responsabili. Contribuisce a creare le condizioni lavorative che garantiscono la valorizzazione del lavoratore, del quale ne rispetta la privacy, il segreto professionale, rifuggendo qualsiasi tipo di discriminazione.
Tra i principi della pratica professionale, rientrano:
Competenza, lavorare con competenza per raggiungere l'eccellenza in ambito sanitario. In seno a questa il dirigente si pone da garante per la risoluzione di situazioni conflittuali, attraverso il dialogo e la condivisione;
Assistenza, garantire l'eccellenza in ambito sanitario, valorizzando le potenzialità del professionista e promuovendo la ricerca sanitaria;
Sicurezza, impegnarsi a mantenere un ambiente sicuro, attraverso la promozione della responsabilità personale, e contribuire alla gestione del risk management;
Persone, incoraggiare lo staff a diventare membri attivi delle associazioni professionali e nei comitati etici;
Apprendimento professionale continuo, accrescere le proprie abilità e competenze ed incoraggiare l'accrescimento delle abilità e competenze dello staff;
Collaborazione interistituzionale, favorire le relazioni interistituzionali e collaborare con le organizzazioni professionali ed interprofessionali.
Alla lettura, risulta essere ancora troppo semplicistico come codice, andrebbe sicuramente ampliato, ma è sicuramente un primo passo per porre le basi di una visione nuova della buona performance lavorativa, non più incentrata solo sul lavoratore e sul suo rapporto con l'utenza, ma anche sul rapporto tra professionisti, capace di intervenire postivamente sulla capacità lavorativa del dipendente e dell'equipe nel garantire una sanità di eccellenza.
Fonte: Infermieri dirigenti. Arriva il codice deontologico redatto dal Cid