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La smorfia napoletana e gli aumenti degli statali: 85 euro la cifra di riferimento

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 25/11/2016

EditorialiLeggi e sentenze

La smorfia napoletana e gli aumenti degli statali

 

Non mi sono mai occupato dei numeri e del loro significato anzi, diciamo proprio che con i numeri non ci vado molto d'accordo, quelli dei conti per esempio, per non parlare di quelli del mio conto in banca.

Però mi hanno sempre affascinato e ho compreso che tutto l'universo compresa l'esistenza umana, gira attorno ai numeri. Gira una nazione attorno ai numeri, la sua economia. Ci sono periodi in cui i numeri diventano incubi, in tempo di crisi economica e ci sono personaggi che i numeri li danno. Alcuni finiscono in analisi altri siedono al governo. Così ho pensato ad un paio di numeri ricorrenti in questi tempi e ho notato che c'è proprio un'ossessione legata al numero 80.

Ottanta euro per le europee. Ve li ricordate? Qualcuno non li ha neanche visti, qualcuno li ha dovuti ridare indietro. Ottanta euro in discussione come aumento medio degli stipendi degli statali, ottantacinque per la precisione. L'ottava decina come comune denominatore della contrattazione legata a un voto prima, a un contratto poi. Non ho la più pallida idea di come questo numero ritorni e quale sia la ragione contabile che lo riproponga a seconda del periodo. Ma una ragione ci sarà pure.

Popolo di superstiziosi gli italiani e i napoletani in particolare, hanno insegnato a tutta la nazione la meraviglia della smorfia napoletana. Così sono andato a cercare almeno lì una ragione di questi numeri e devo dire di essere rimasto fortemente impressionato.

Ottanta: 'a vocca, la bocca. La bocca attrae a se verità, bugie, invidia e gioia a seconda delle parole che diciamo.

Ottantacinque: ll'anime o priatorio, le anime del purgatorio. Il purgatorio, è il passaggio di tutti coloro che prima di arrivare al Paradiso devo no purificare la propria anima prima di incontrare Dio.

Cinque: 'a mano, la mano. La mano è un simbolo molto importante tanto che, nell'antichità, veniva considerato il mezzo con cui l'uomo interagiva con il divino.

Insomma, interagendo col divino, attraendo a se verità o bugie (decidete voi), il governo offre alle anime del purgatorio degli statali, l'aumento contrattuale.

Non pretendiamo certo di aver spiegato l'arcano dell'ottava decina ricorrente ci mancherebbe e anzi, lasciamo il compito a chi è più competente di noi. Però ne avevamo già parlato ieri (Leggi Qui) e oggi, vengono chiariti, alcuni dettagli degli incontri convocati dal governo per riaprire la partita dei contratti del pubblico impiego ancora al palo dopo sette anni di blocco.

Ecco allora che riprende con prepotenza il balletto delle cifre e intorno agli 85 euro medi di aumento mensile comincia a prendere corpo un'intesa che al momento, vede i sindacati autonomi alla porta della trattativa. Fatto grave e incomprensibile che avrà certamente ulteriore eco nei prossimi giorni.

La storia degli ottanta euro per le europee non può che tornare alla memoria adesso in tema di campagna elettorale per referendum costituzionale. Si capisce quindi la fretta del presidente del consiglio che vorrebbe chiudere la partita prima del 4 dicembre così da trasformare l'intesa sul rinnovo dei contratti in strumento di campagna a favore del si. La fretta è cattiva consigliera sempre e non si può pensare di mercanteggiare un rinnovo atteso per così tanto tempo, barattando un aumento di 85 euro che nulla cambia agli infermieri che meriterebbero molto altro, con la cancellazione della legge Brunetta, i suoi effetti sulla distribuzione degli incentivi e la loro distribuzione per “concorso”.

 

Fonte: Italia Oggi (Leggi Qui)

 

Andrea Tirotto