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Infermieri. Infezioni CVC correlate. Il cambio delle linee infusionali in T.I. ogni 96 ore o 7 giorni?

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 08/03/2019 vai ai commenti

Studi e analisi

La prevenzione delle infezioni da CVC è tra le strategie principali nella lotta alle infezioni correlate all’assistenza; queste comportano un aumento della degenza ospedaliera, spesso associato ad un incremento della mortalità. Il trattamento delle infezioni CVC correlate e delle loro complicanze, determina un aumento dei costi ospedalieri, con un importante impatto sull'economia dei sistemi sanitari nazionali. 

Il CVC interessa una proporzione elevata di pazienti ricoverati nelle Terapie intensive (fino all’80%), ma viene utilizzato anche in altri contesti a minore intensità di cura.

La letteratura americana riporta una frequenza di Infezioni Correlate a CVC (ICCVC) pari a 5,3 per 1.000 giorni/catetere in Terapia intensiva, con una mortalità attribuibile intorno al 18%, un prolungamento medio della degenza pari a 7 gg e un costo compreso tra 3.700 e 29.000 $. 
Il 90% di tutte le batteriemie è associato a CVC. 

 

Lo studio qui riportato ha preso in esame un campione di pazienti di Terapia Intensiva, valutando l’insorgenza di infezioni CVC correlate in relazione al cambio del set infusionale.

 

 Le “Linee Guida per le infezioni correlate a catetere intravascolare” pubblicate dal Center for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta, suggeriscono:

Sostituzione dei set di infusione

  1. A meno che i set non siano stati utilizzati per la infusione di sangue, emoderivati o emulsioni lipidiche, sostituire i set di infusione usati in continuo (comprendendo nel set anche tutti i dispositivi aggiunti, quali rubinetti, rampe, connettori, prolunghe, etc.) non più frequentemente che ogni 96 ore , ma almeno ogni 7 giorni.

 

Lo studio

Sono stati arruolati 2071 pazienti; tutti i pazienti avevano un catetere venoso centrale e 3 vie. Per i primi 30 mesi le linee di infusione e monitoraggio sono state cambiate ogni 96 ore, nei successivi 30 ogni 7 giorni. In tutti i pazienti è stata utilizzata una linea infusionale chiusa mediante l'utilizzo di connettori needlefree a pressione neutra (Microclave).

Nel periodo con cambio ogni 96 ore su 13395 gg/catetere si sono registrate 15 SCV. Nel periodo con cambio delle linee ogni 7 giorni, su 13.120 giorni/catetere totali si sono sviluppate 11 SCV.

Conclusioni. 

Sostituire le linee infusionali ogni 7 giorni non ha determinato un aumento delle SCV, contribuendo a ridurre i costi di gestione per paziente.

Le infezioni non aumentano se la frequenza di sostituzione della linea infusionale viene portata da 4 a 7 giorni.

I fattori che potrebbero essere responsabili di questa bassa incidenza, nonostante un allungamento dei tempi di permanenza dei componenti della linea, potrebbero essere i seguenti: 

– Riduzione delle manipolazioni totali grazie ad una linea preassemblata. L’utilizzo di una linea predefinita riduce la possibilità che gli operatori, tra un turno e l’altro, aggiungano o rimuovano singoli rubinetti di accesso. L’utilizzo di una rampa con numero di porte elevato, protette da connettori NFC non rimuovibili evita l’utilizzo di estensioni delle rampe;

– corretta gestione delle procedure di accesso alla linea

– utilizzo delle massime precauzioni barriera durante l’inserzione

– gestione dei set infusionali affidata a personale infermieristico con formazione ad hoc.

 

Da:

Efficacia della linea chiusa e sostituzione

delle linee infusionali ogni 7 giorni sulle

infezioni da catetere vascolare in una

terapia intensiva polivalente: studio pre-post

 

Alberto Lucchini,1 Simone Angelini,2 Luigi Losurdo,3 Angela Giuffrida,1 Stefania Vanini,1 

Stefano Elli,1 Luigi Cannizzo,1 Roberto Gariboldi,1 Stefano Bambi,4 Roberto Fumagalli5