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Gli infermieri utilizzano l’EBN nella pratica assistenziale? Sanno comprendere una ricerca? L’indagine

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 10/05/2019 vai ai commenti

NursingStudi e analisi

Quanto della ricerca in campo infermieristico riesce poi ad essere trasferita nella pratica assistenziale? Gli infermieri quando sono chiamati a prendere decisioni cliniche in risposta a determinate necessità assistenziali, lo fanno in base all’ EBN?

EBN cos’è

Con Evidence Based Nursing (Ebn) si intende un processo per mezzo del quale gli infermieri assumono le decisioni cliniche utilizzando le migliori ricerche disponibili, la loro esperienza clinica e le preferenze del paziente, all’interno di un determinato contesto di risorse disponibili.

Questo:

  • agevola i processi decisionali fornendo al professionista infermiere conoscenze scientifiche dimostrate e accertate
  • stimola il professionista infermiere a trasformare i dubbi in quesiti clinici rilevanti
  • favorisce la verifica periodica di revisioni sistematiche e linee guida in base a studi empirici qualitativi e quantitativi
  • aiuta il professionista infermiere a reperire, organizzare e verificare risultati scientifici, valutandoli per la loro reale rilevanza.

 

Il ricorso non all’Ebn non è sempre così frequente, infatti il trasferimento delle conoscenze dalla ricerca alla pratica non è immediato perché occorre saper leggere ed interpretare i risultati degli studi e capire se sono trasferibili ai propri pazienti e contesti.

Perché i risultati della ricerca possano influenzare la pratica clinica infermieristica occorre che gli infermieri sappiano fare ricerche nei database elettronici, sappiano valutarle usando criteri prestabiliti e adattino i risultati al proprio contesto, ma esistono numerose barriere:

  • la carenza di tempo (84%)
  • carenza di risorse (81%)
  • il non disporre dell'autorità necessaria per modificare le procedure clinico-assistenziali (dal 31% al 74%)
  • la difficoltà a capire la statistica (dal 37% al 73%) ed a comprendere la ricerca stessa (72%)
  • la mancanza di tempo per leggere le ricerche (dal 69% a 72.8%)
  • il limitato accesso alle ricerche rilevanti (dal 34.2% al 38.6%).

Dal 42% al 75% degli infermieri non possiede un'adeguata preparazione teorica alla metodologia della ricerca e, nonostante la ricerca in ambito infermieristico sia in continuo sviluppo, è ancora distante dal mondo dell'agire professionale.

 

Lo studio preso in esame, pubblicato sulla rivista Assistenza Infermieristica e Ricerca ha valutato le modalità con le quali gli infermieri aggiornano le proprie conoscenze.

È stato somministrato un questionario auto compilato agli infermieri di 3 ospedali del nord Italia.

Su 2642 questionari ne sono stati restituiti 1549 (58.5%).

 

Risultati

I risultati hanno evidenziato che:

gli infermieri si basano sulla propria esperienza (media 4), sulle informazioni ottenute da protocolli e linee guida (media 3.94) e durante la formazione di base (media 3.82). Chi ha seguito corsi di EBN o ricerca ricorre più frequentemente ad articoli pubblicati su riviste mediche o infermieristiche.

Per concludere:

-l'esperienza di assistenza al paziente rimane una fonte conoscitiva di valore fondamentale per gli infermieri;

– la formazione in metodologia della ricerca e/o in EBN migliora l'uso delle fonti di ricerca, senza tuttavia trascurare il valore dell'esperienza, poiché aumenta la consultazione delle tradizionali riviste scientifiche superando uno dei limiti nell'acquisizione di nuove conoscenze evidence-based;

– la formazione accademica rimane anch'essa un’importante risorsa e va quindi sfruttata, consolidando l'EBN e la metodologia della ricerca nella formazione di base e potenziandola in quella post-base;

– l’integrazione delle fonti di ricerca con altre fonti di conoscenza e potrebbe portare a rivoluzionare i sistemi tradizionalmente utilizzati dagli infermieri per aggiornarsi ed acquisire nuove conoscenze. Ciò giustifica l’investimento su livelli di formazione superiore, come la Laurea Magistrale.

 

Lo studio è del 2010 ed ha evidenziato una situazione sconfortante, con un uso scarso dell’EBN, con un ricorso maggiore all’esperienza.

Frequentando i diversi forum infermieristici, viene da pensare che niente sia realmente cambiato in questo decennio.

Sarebbe utile ripetere lo studio, per poter constatare quanti passi in avanti sono stati fatti in questo senso da allora.

 

 da:

 

Come gli infermieri aggiornano le proprie conoscenze: indagine in tre ospedali del nord Italia
 
Paolo Chiari, Gloria Gianesini, Barbara Loglisci, Manuela Pizzuto, Daniela Mosci
 
1Ricercatore, Università di Bologna
2Infermiera, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara
3Infermiera, Azienda USL di Bologna
4Infermiera, Coordinatrice, Azienda ULSS?N. 9 di Treviso
5Infermiera, Coordinatrice, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna