
“Altre misure poi sono ad esempio quella che permette la segnalazione veloce alla agli Organi di Polizia degli accadimenti, il sistema di telecamere – dice ancora Rodigliano -, l’ampliamento della sala di attesa dei codici verdi, l’allargamento dell’area triage, per garantire miglior confort sia ai pazienti che ad operatori. Sono tutti interventi migliorativi che apprezziamo, ma non possiamo arrenderci, bisogna agire sui motivi delle aggressioni al fine dievidenziarne le peculiarità e trovarne le soluzioni possibili. Non possiamo affrontare il tema senza tener conto che la maggior parte delle cause riconducibili all’utenza sono riconducibili all’ubriachezza, alla pretesa di priorità, alla maleducazione, all’alterazione psichica, alla discordanza sul trattamento terapeutico e alla tossicodipendenza. Tutti fenomeni che richiedono la presenza di un deterrente all’aggressione, che non può essere costituito da personale sanitario, ma da personale esperto ed appositamente formato, costituito dalle forze dell’ordine o dalla vigilanza privata. Per tale motivo occorre potenziare questo ambito d’intervento, cosa che chiederemo con un’apposita comunicazione alla Dirigenza apicale dell’AUSL di Bologna”.