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Come gestire un infermiere con patologia psichica? Può essere ritenuto idoneo alla mansione?

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 06/07/2020 vai ai commenti

Professione e lavoroStudi e analisi

La disabilità psichica è una condizione caratterizzata da problematiche emozionali, cognitive e comportamentali associate a difficoltà di tipo relazionale in grado di compromettere in misura variabile il funzionamento del contesto di vita e lavorativo.

Gli ultimi dati dell’OMS relativi alla diffusione nel mondo delle psicopatologie, evidenziano un forte aumento della loro incidenza nella popolazione mondiale specialmente per quanto riguarda la depressione, che interesserebbe ormai il 4,4% della popolazione mondiale, circa 322 milioni di individui, e i disturbi d’ansia che ne colpirebbero il 3,6% pari a circa 264 milioni di persone.

L’aumento delle psicopatologie e la loro maggiore “espressione” sta comportando per il medico competente (MC) un incremento dei casi di gestione di lavoratori con malattie mentali o con disagio psichico.
Si tratta di una gestione problematica, non solo per le difficoltà che s’incontrano nell’accertamento del giudizio d’idoneità
, ma anche per le sue implicazioni “culturali” e “sociali”.
In genere non sono patologie correlabili all’esposizione professionale o che possono aggravarsi a causa di essa, ma che, tuttavia, possono associarsi a comportamenti che determinano situazioni di pericolo per il lavoratore, gli altri (i terzi), gli impianti e gli ambienti di lavoro, pericolo che si decuplica se il settore lavorativo è la sanità.

I criteri necessari per definire le misure di tutela di un lavoratore om patologia psichica sono più difficili da individuare rispetto alla disabilità fisica. Il collocamento lavorativo dell’individuo affetto da disabilità, normato dalla Legge n. 68/99, prevede un adattamento dell’ambiente di lavoro al lavoratore disabile.

Quando si tratta di un lavoratore con disabilità di tipo psichico, non sono sufficienti soluzioni di tipo architettonico e tecnologico, ma è necessario intervenire, con specifiche competenze, anche sugli aspetti relazionali e organizzativi dell’ambiente di lavoro.

 

Lo studio La gestione del lavoratore portatore di disabilità psichica, pubblicato sulla rivista La medicina del lavoro, ha presentato l’esperienza di gestione dei casi di disabilità psichica presenti all’interno del personale dipendente di una azienda ospedaliero-universitaria italiana e ha descritto gli interventi relativi alle tutele preventive adottate e ai percorsi terapeutici specialistici intrapresi.

Un gruppo di 100 lavoratori, composto principalmente da infermieri (44%) e da Operatori Socio Sanitari (24%) affetti da disturbi  psichiatrici diagnosticati  quali i disturbi dell’umore e d’ansia, è stato inserito in un programma di sorveglianza medica della durata di almeno 6 mesi.

I lavoratori sono stati seguiti nell’ambito di un protocollo che ha incluso visite psichiatriche, interventi psicoterapici, visite del medico competente e valutazioni medico-legali. Sono state somministrate scale di valutazione della gravità di malattia e dell’efficacia dei trattamenti (CGI) e del funzionamento globale (GAF) al baseline e dopo 6 mesi di follow-up.  L’impiego sinergico di strategie cliniche e di strategie organizzative ha consentito di raggiungere per il campione di lavoratori esaminati un miglioramento statisticamente significativo della gravità della malattia e un recupero del funzionamento con importanti ricadute sul reinserimento lavorativo.

Per circa la metà del campione (48%) il ricorso alle strategie di intervento clinico (trattamento farmacologico e/o psicoterapico) è stato sufficiente

al medico competente per applicare adeguate misure di tutela durante la sorveglianza sanitaria, mantenendo il lavoratore nella sua mansione e nella stessa sede lavorativa. Il restante 52% del campione ha richiesto anche l’adozione di strategie organizzative, tra le quali l’applicazione di PdL individualizzati.

Anche in questo caso il ricorso alle suddette strategie ha permesso di mantenere mansione e sede lavorativa nella maggior parte del sottogruppo di lavoratori.

 

La gestione del lavoratore portatore di disabilità psichica

Rodolfo Buselli, Paolo Del Guerra, Fabrizio Caldi, Antonello Veltri,

Susanna Battaglia, Sigrid Baldanzi, Michelle Girardi, Domenico Sallese,

Liliana Dell’Osso, Alfonso Cristau