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Rovigo. Infermieri ed Oss no vax. Commissario Usl annuncia sanzioni

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 10/02/2021 vai ai commenti

AttualitàCoronavirusCronache sanitarie

Non si ferma la polemica che ha investito il reparto di geriatria dell’ospedale di Rovigo, dove sale a 30 il numero dei pazienti positivi e 5 il numero degli operatori sanitari contagiati, tre infermieri ed Oss. Il commissario dell’Usl adesso annuncia sanzioni disciplinari nei confronti dei 16 operatori sanitari che non si sarebbero vaccinati, 8 infermieri ed 8 oss.

La storia

L’allarme della presenza di un focolaio Covid nel reparto di geriatria dell’ospedale di Rovigo, emerge qualche giorno fa, in seguito al normale monitoraggio.

Dopo i primi positivi l’Usl di Rovigo avviava un ciclo di tamponi per definire il perimetro del focolaio, scoprendo che oltre agli ospiti, 22 inizialmemente erano infetti anche un infermiere e un operatore socio sanitario, entrambi no-vax. Da due adesso sono 5, tutti “renitenti” alla vaccinazione”. Dopo l’ultimo screening i pazienti risultati positivi sono 30, tutti trasferiti in area medica Covid nella struttura di Trecenta o a Malattie Infettive a Rovigo.

 

L’origine del contagio

Sul caso è intervenuta l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin, che sulle pagine de Il Resto del Carlino, spiega: "A causare il focolaio nel reparto di geriatria è stata una paziente che al molecolare in ingresso è risultata negativa, ma aveva già un’infezione in corso avendo avuto un contatto con un soggetto positivo non dichiarato, e che è risultata positiva pochi giorni dopo il ricovero. Ho parlato con il commissario dell’Usl 5 che mi ha detto che sembra che il focolaio sia imputabile a questo soggetto".

Il virus si è poi diffuso rapidamente e l’azienda sanitaria ha richiesto la tipizzazione, per escludere che si tratti di un particolare ceppo virale. Per quanto riguarda la spinosa questione degli operatori non vaccinati il commissario dell’Usl ha tenuto a precisare.

 

Gli operatori sanitari no vax

Il commissario dell’Usl Antonio Compostella ha annunciato ieri che verranno valutate alcune misure nei loro confronti. Tra queste, allo studio sanzioni come la possibilità di procedere con un’inidoneità temporanea e un cambiamento delle loro mansioni.

Nonostante non sembra essere da imputare agli operatori sanitari l’origine del contatto, sulla questione Compostella, sulle pagine del quotidiano dichiara: "Quando parliamo di non adesione al vaccino intendiamo persone che non avevano presentato controindicazioni assolute per non effettuare il vaccino, è stata quindi una loro scelta.  Ho sempre ribadito che se avessero aderito avrebbero potuto evitare il rischio del contagio e di diventare potenziali veicoli di infezione nel reparto".