Infermieri al posto dei medici nelle guardie mediche turistiche. Insurrezioni, interviene NurSind
“Non tollereremo in alcun modo qualsiasi tipo di esternalizzazione inappropriate e denigrante dirette agli infermieri; non permetteremo in nessun modo e da parte di chicchessia di insinuare dubbi nei cittadini su una professione nobile come quella infermieristica”, a parlare è Giuseppe Savasta, segretario territoriale NurSind Ragusa, a fronte delle dichiarazioni della Fismu – Federazione Italiana Sindacale dei Medici Uniti, sollevatesi contro la decisione dell’Asp Ragusa di sostituire i medici delle guardie mediche turistiche con gli infermieri.
“Apprendiamo a mezzo stampa di un comunicato del Sindacato dei medici Fismu in merito alla scelta fatta dalla Direzione Strategica dell’ASP 7 di Ragusa di inserire gli infermieri nelle guardie mediche estive. Premesso che possiamo comprendere, a livello sindacale, la preoccupazione esposta dal punto di vista della Fismu, ma detto ciò vogliamo precisare, se ancora nel 2021 c’è ne fosse di bisogno, che la figura Infermieristica non è una figura accessoria del panorama sanitario ma bensì un punto cardine del sistema sanitario nazionale”, sottolinea Savasta.
Scrive la Fismu – questa proposta, che a prima vista potrebbe sembrare una boutade estiva, assume ogni giorno che passa, i connotati di una tragica realtà(…)comprendiamo la situazione emergenziale causata dalle scelte più redditizie di Colleghi migrati verso le USCA, ma la risposta della politica non può consistere in un abbassamento del livello dei servizi.
Evidenzia il sindacalista NurSind: “L’evoluzione delle professionalità della figura dell’infermiere ha radici ben solide che partono da una preparazione a 360° di tutte le materie scientifiche sanitarie , per poi proseguire nei corsi di perfezionamento continui e specialistici che permettono ai professionisti infermieri di fronteggiare l’attività assistenziale in modo preciso e professionale. Basta ricordare che in Italia sin dalla fine degli anni 90 , sono state inserite le cosiddette “ India “ ossia postazioni di 118 con solo infermieri a bordo. Qualche anno fa nel Lazio sono nate le Case della Salute , ossia ambulatori Infermieristici che hanno abbattuto di tantissimo gli accessi dei pazienti negli ospedali capitolini. Per ultimo possiamo citare anche il disegno di legge che diventerà realtà a giorni in Sicilia degli infermieri di famiglia. Riteniamo inopportuno ricorrere ad un attacco, anche se pur velato , alla professione Infermieristica solo per dare forza alle proprie opinioni.
“Che la situazione sanitaria nella nostra provincia non sia delle migliori, lo abbiamo detto in molte occasioni per ultimo nel Consiglio Regionale NurSind tenutosi lo scorso 1 luglio a Caltagirone – conclude Savasta - a nostro avviso bisognerebbe fare un attenta riflessione sulla medicina territoriale che purtroppo spesso ha dei deficit che si riversano poi sulle attività ospedaliere. Si dovrebbe fare un lavoro di confronto e programmazione sanitaria tra medici ed infermieri, per la garanzia della salute dell’utente, ognuno per il suo ruolo ed ognuno per le proprie competenze . Ma se si continua a ragionare ancora per piccoli orticelli, state certi che chi pagherà le carenze sanitarie saranno solo e soltanto i cittadini”