Fondi pensione: come scegliere quello meno costoso e più redditizio?
L'avvento dei fondi pensionistici negoziali istituiti con il DPCM 20 Dicembre 1999 (G.U. 111/2000) e le successive modifiche apportate dal DPCM 2 Marzo 2001 (G.U. 118/2001), pongono i lavoratori di fronte ad una scelta tanto importante. Aderire ad un fondo previdenziale, sia esso negoziale che mediato da istituti assicurativi o banche conviene? Qualora dovessi un lavoratore dovesse scegliere di aderire, come può comprendere quali fondi saranno meno costosi e quindi più redditizzi?
Una scelta importante che deve essere libera e soprattutto consapevole.
Un aiuto importante nell'orientarsi in questa importante scelta giunge dalla Covip.
Cos'è la Covip?
La COVIP (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) è stata istituita nel 1993 (Decreto lgs. 124/1993), quale Autorità preposta alla vigilanza delle forme di pensionistiche complementari.
La COVIP esercita la sua funzione di controllo esclusivamente sulla gestione finanziaria di questi Enti e sulla composizione dei loro patrimoni, anche mediante ispezione presso gli stessi, richiedendo la produzione degli atti e documenti che ritenga necessari.
Perchè è importante conoscere i costi di un fondo pensione?
Per compiere scelte previdenziali consapevoli e adeguate è necessario conoscere le caratteristiche delle forme pensionistiche. In particolare, è importante valutare i costi applicati, in quanto possono avere un impatto significativo sulla pensione che verrà erogata.
Occorre infatti tenere presente che, a parità di condizioni, all’aumentare dei costi sostenuti minore sarà la prestazione pensionistica ricevuta al momento del pensionamento.
Per favorire il confronto dell’onerosità tra le diverse forme pensionistichela Covip pubblicato l’ISC (Indicatore sintetico di costo), un indicatore che esprime in modo semplice e immediato il costo annuale, in percentuale della posizione individuale maturata, sostenuto da un iscritto ad una forma pensionistica.
Ad esempio, un ISC del 2% invece che dell’1% può ridurre il capitale accumulato dopo 35 anni di partecipazione
al piano pensionistico di circa il 18 per cento (ad esempio da 100.000 a 82.000 euro)
Appare chiaro che, escludendo la variabile del rendimento di un fondo in quanto assolutamente non preventivabile soprattutto a lungo termine e completamente scissa dai rendimenti pregressi e/o storici, il fattore predominante da conoscere affinchè ci si possa orientare verso una scelta consapevole, verte sui costi.
Costi che, come riporta Covip nell'esempio di cui sopra, possono incidere in maniera estremamente pesante sulle performance dei fondi.
Mi hanno proposto un fondo pensione, come posso capire e preventivarne i costi negli anni?
Covip rende pubblicamente, per trasparenza, un comparatore di costi tra i fondi pensionistici (il cui link è disponibile in calce all'articolo).
Il simulatore è aggiornato mensilmente, accedendo ad esso è possibile conoscere l’ISC dei comparti in cui sono articolate le forme pensionistiche, distinti per differenti periodi di permanenza (2, 5, 10 e 35 anni).
Per facilitare il confronto dell’onerosità fra comparti con caratteristiche di investimento simili, nelle tabelle è indicata anche la categoria di investimento (garantito, obbligazionario, bilanciato e azionario) di riferimento di ciascun comparto.
Una ulteriore facilitazione viene resa da Consip nella sezione "grafici" (link in calce), nella quale i costi vengono tradotti in grafica, quindi molto più comprensibili, e comparati a 2, 5, 10 e 35 anni di permanenza nel fondo, distinguendo tra i vari comparti.
Risorse:
DPCM 20 Dicembre 1999 (G.U. 111/2000)
DPCM 2 Marzo 2001 (G.U. 118/2001)
Comparatore costi fondi pensione
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