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Terza dose vaccino Covid. Tutto quello che devi sapere. Intervallo, dosaggi, risposta anticorpale

Nell’ottica di rafforzare le misure di contenimento della pandemia da Covid, che stringe nuovamente nella sua morsa l’Europa, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato che dal 1° dicembre, la terza dose del vaccino anti-Covid, sarà disponibile per tutti i maggiori di 18 anni. Solo due giorni fa, con una circolare, il Ministero della Salute, interveniva sull’intervallo  temporale  tra  la  somministrazione della dose “booster” (di richiamo) ed il completamento del ciclo primario, anticipandolo a 5 mesi, piuttosto che 6, indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato.

Il Decreto Super Green pass, con l’art. 3 ter estende l’obbligo vaccinale alla dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario, a tutti gli operatori sanitari e di interesse sanitario.

 

Perché l’importanza della terza dose

Il numero di anticorpi generati dopo le prime due dosi cala del 30% circa ogni due mesi. Non è chiaro quale sia il numero minimo di anticorpi capaci di proteggerci dal contagio. Ciò che emerge dalla diffusione delle infezioni fa capire però che dopo 6 mesi la protezione del vaccino contro il contagio cala dal 70-90% (dipende dal tipo di vaccino) al 50% circa.

Vuol dire che una persona immunizzata su due non ha una barriera sufficiente contro l’infezione. Difficilmente, però, l’infezione nei vaccinati sarà seguita da una malattia grave, perché la protezione dei vaccini contro ricovero e morte resta alta: al 90%. La protezione contro il contagio resta oggi leggermente più alta per Moderna, poi c’è Pfizer, l’efficacia è invece più bassa per AstraZeneca, ma soprattutto per il monodose Johnson&Johnson.  

 

Dosaggio terza dose, quale sarà?

Ad oggi, gli unici due vaccini disponibili per la terza dose sono Moderna e Pfizer.

Per Moderna è previsto un dosaggio ridotto: 50 microgrammi (50 mcg  in  0,25  mL  per  Spikevax  di  Moderna) invece dei 100 delle prime due dosi.

Il dosaggio di Pfizer resta invariato: 30 microgrammi (30 mcg in 0,3 mL per Comirnaty di Pfizer/BioNTech).

 

Chi ha avuto AstraZeneca che cosa farà

AstraZeneca, come Johnson&Johnson, è un vaccino che usa il metodo del vettore virale. Passare da questo prodotto a uno a Rna (vaccinazione eterologa) non solo non ha controindicazioni, ma migliora la risposta immunitaria: questo è stato osservato ormai in molti studi. AstraZeneca e Johnson&Johnson usano un virus per trasportare nelle cellule l’istruzione per produrre la proteina spike del coronavirus. Questo virus è assolutamente incapace di replicarsi nel nostro organismo, ma grazie alla sua struttura potrebbe attivare le cellule della memoria immunitaria più di quanto non faccia un vaccino a Rna. E’ probabilmente questa la spiegazione per cui la vaccinazione eterologa ha un’ottima efficacia

Cosa succede al sistema immunitario dopo la terza dose?

Il numero degli anticorpi risale moltissimo, al livello originario della seconda dose con un aumento che avviene nel giro di pochissimi giorni, perché le cellule che producono anticorpi sono già presenti nell’organismo, grazie alle prime due dosi. "La protezione della terza dose è molto più rapida rispetto alle prime due” spiega Andrea Cossarizza, docente di immunologia all’Università di Modena e Reggio a Repubblica. “Le precauzioni come mascherine e distanze restano necessarie, perché il vaccino non protegge al 100%” raccomanda l’immunologo.