Se mi dimetto ho diritto al pagamento delle ferie non godute?
In un contesto giuridico che pone al centro la salvaguardia dei diritti dei lavoratori, la Corte di Cassazione ha emesso un'importante pronuncia, con l'ordinanza del 27 novembre 2023 n. 32807, sez. lavoro, che ribadisce la fondamentale natura dell'indennità sostitutiva delle ferie. Questa indennità rappresenta un compenso economico riconosciuto al dipendente per le ferie maturate e non godute al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
La decisione della Cassazione è scaturita da un ricorso presentato da un dirigente medico dipendente di una ASL, il quale aveva visto negato il diritto all'indennità sostitutiva per un periodo di 157 giorni di ferie non fruite al momento della conclusione del suo rapporto di lavoro. La Corte d'Appello di L'Aquila, inizialmente, aveva respinto la richiesta, sollevando l'eccezione dell'intervenuta prescrizione del diritto per le ferie accumulate fino a luglio 2005 e sostenendo che il lavoratore aveva rinunciato alle ferie non ancora prescritte attraverso le dimissioni volontarie.
La pronuncia della Cassazione ha ribaltato questa decisione, sottolineando che nessun valore di rinuncia all'indennità sostitutiva delle ferie può essere automaticamente attribuito alle dimissioni del lavoratore. Secondo la Corte, le dimissioni volontarie, considerate come un atto volontario, sono equiparate dalla normativa alle altre modalità risolutorie del rapporto di lavoro e non implicano automaticamente una rinuncia all'indennità sostitutiva delle ferie.
La sentenza si allinea con l'orientamento precedentemente espresso dalla Cassazione, il quale è in sintonia con i principi sanciti dalla Corte di giustizia dell'Unione Europea. In particolare, la privazione del diritto alle ferie e all'indennità sostitutiva può avvenire solo a condizione che il datore di lavoro dimostri di aver invitato il dipendente a fruire delle ferie in modo formale, informandolo accuratamente e tempestivamente.
La Corte ha evidenziato che il divieto categorico di erogare compensi finanziari sostitutivi ha l'obiettivo principale di contrastare possibili abusi, senza arrecare danno al dipendente non responsabile della situazione. Pertanto, le dimissioni volontarie non implicano automaticamente la rinuncia all'indennità sostitutiva delle ferie, e il datore di lavoro deve dimostrare di aver agito diligentemente per consentire al dipendente di fruire delle ferie accumulate.
In conclusione, la pronuncia della Corte di Cassazione riafferma la centralità dei diritti dei lavoratori in materia di ferie e indennità sostitutiva, sottolineando la necessità di una tutela accurata e tempestiva da parte dei datori di lavoro.
Da Sanità24