Messina, il Giudice condanna il Policlinico per comportamento antisindacale
Il sindacato esulta: “Abbiamo detto basta a un sistema opaco e dannoso per i professionisti”
Messina 17/07/2025 – È illegittima e inefficace la nota con cui il Policlinico “G. Martino” di Messina ha introdotto la cosiddetta “Referenza Telefonica” senza alcun confronto sindacale. A stabilirlo è stata la sentenza del Giudice del Lavoro del Tribunale di Messina, la dott.ssa Roberta Rando, che ha accolto il ricorso congiunto presentato da NurSind Messina e Uil Fpl, rappresentati dall’avvocato Massimo Fiumara, dello studio legale Fiumara di Messina.
Nel dispositivo si legge chiaramente che il comportamento del Policlinico è stato antisindacale, poiché ha omesso di informare le organizzazioni sindacali e di attivare un regolare confronto, come previsto dalla normativa vigente.
A commentare la sentenza sono stati con fermezza e soddisfazione i rappresentanti del NurSind, Ivan Alonge (segretario provinciale) e Massimo Latella (segretario aziendale):
“Finalmente arriva giustizia su uno dei tanti temi irrisolti all’interno del Policlinico Martino. Da anni questa azienda viene trattata come un luogo dove tutto è possibile: incarichi distribuiti senza alcun bando, un ufficio infermieristico allo sbando, personale privo di ogni tutela e abbandonato nella gestione di una cronica carenza di organico. La situazione è ormai ingestibile e genera solo disorganizzazione e caos.”
Parole dure, che fotografano una realtà difficile all’interno dell’ospedale universitario messinese, dove – secondo il sindacato – mancano trasparenza, regole e interlocutori stabili per il personale infermieristico e sanitario.
La sentenza del Tribunale segna un importante precedente per il rispetto delle prerogative sindacali e per la corretta gestione delle relazioni tra azienda e rappresentanze dei lavoratori, in un contesto dove – denunciano i sindacati – la deriva gestionale sembra essere diventata la norma.
“Abbiamo il dovere di restituire dignità ai professionisti della salute – conclude il NurSind – e questa vittoria rappresenta solo il primo passo di un’azione più ampia di tutela dei diritti e di ripristino della legalità.”