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Vibo Valentia, il piccolo angelo non ce l’ha fatta: cordoglio e gratitudine dal NurSind

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 10/09/2025

CalabriaNurSind dal territorio

Il bambino di tre anni e mezzo, ferito nel parco urbano, si è spento dopo due interventi. Il sindacato degli infermieri esprime dolore e vicinanza alla famiglia, e ringrazia i sanitari che hanno lottato fino all’ultimo.

Vibo Valentia 10/09/2025 Il cuore della città piange. Non ce l’ha fatta il piccolo di tre anni e mezzo rimasto gravemente ferito venerdì scorso nel parco urbano, schiacciato da una trave di legno improvvisamente crollata. Dopo giorni di speranza, due interventi chirurgici e una lotta disperata tra la vita e la morte, il bambino si è spento al Bambino Gesù di Roma, dove era stato trasferito d’urgenza a bordo di un aereo militare.

Una corsa contro il tempo

In quelle prime ore drammatiche, i medici dell’Ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, guidati dal primario di Chirurgia Dott. Franco Zappia, avevano affrontato un delicatissimo intervento per fermare un’emorragia devastante al fegato. Un gesto di altissima competenza e coraggio, che aveva permesso di stabilizzare il piccolo e consentire il trasferimento nella Capitale.

Al Bambino Gesù, un secondo intervento aveva acceso la speranza: le condizioni sembravano migliorare. Ma, nelle ultime ore, il quadro clinico è peggiorato fino a spegnere ogni possibilità.

Il dolore e la gratitudine

Il NurSind Vibo Valentia esprime il proprio cordoglio più profondo e si stringe attorno alla famiglia del piccolo, travolta da un dolore che nessuna parola potrà mai alleviare.
"Questa tragedia – si legge nel messaggio del sindacato – ci lascia senza fiato. Siamo vicini ai genitori e alla comunità intera, e al tempo stesso vogliamo dire grazie ai professionisti che hanno lottato fino all’ultimo istante. Medici, infermieri e operatori hanno messo in campo tutte le loro forze, dimostrando che la sanità è prima di tutto dedizione e umanità”.

Una ferita per la comunità

Con la morte del bambino, la Procura ha riqualificato l’accusa in omicidio colposo: sarà la giustizia a chiarire eventuali responsabilità. Ma per la comunità resta la ferita di una vita spezzata troppo presto, e il ricordo di un’intera città rimasta col fiato sospeso attorno alla battaglia per salvare un bambino.