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Infermieri. Dolore lombare: 34 per cento di giorni lavorativi persi e abbandono della professione. Revisione

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 14/04/2018 vai ai commenti

Studi e analisi

Le lesioni muscolo scheletriche associate a dolore focalizzato soprattutto nella zona lombare, sono più frequenti tra gli infermieri rispetto alle altre professioni.

Obiettivo della revisione sistemica degli studi è quella di identificare l’efficacia dei singoli interventi atti a prevenire il dolore muscolo scheletrico.

Quello delle lesioni all’apparato muscolo- scheletrico è una problematica diffusa e di grande rilevanza sociale, perché impatta non solo sul benessere psico-fisico dell’infermiere stesso ma sui costi del lavoro, vista l’entità degli indennizzi e delle giornate perse di lavoro.

Uno studio (Trinkoff 2002) condotto su un campione di 1163 infermieri, ha rilevato che il 47% lamentava dolore lombare associato ancora a dolori alla spalla, polso e ginocchio.

Questo ha determinato il 34% dei giorni lavorativi persi e nel 39% gli infermieri riferivano di aver pianificato di lasciare la professione, dal 6 all’11% di aver cambiato lavoro per problemi al collo, alla spalla o alla schiena.(Trinkoff 2003).

I fattori di rischio individuati, causa di lesioni a carico dell’apparato muscolo scheletrico sono:

movimentazioni manuale dei carichi, movimentazione dei pazienti, ma anche l’aumento dei carichi di lavoro e la complessità del paziente in acuità, così come lo stress lavoro-correlato e le ore prolungate di lavoro, come il ricorso allo straordinario in maniera routinaria.

Dalla revisione sistemica degli studi fino ad adesso condotti , non ci sono evidenti interventi efficaci atti a prevenire ed a ridurre la comparsa di lesioni muscolo scheletriche.

Evidenze di livello moderato hanno rivelato che utile a prevenire lesioni e dolore all’apparato muscolo scheletrico è l’approccio multidimensionale che prevede la valutazione del rischio, i corsi di formazione sull’uso della corretta posizione da tenere durante la movimentazione dei carichi e dei pazienti e l’uso di calzature che assicurino stabilità

 

Amy Richardson, Bronwen McNoe, Sarah Derrett, Helen Harcombe?

Injury Prevention Research Unit, Department of Preventive and Social Medicine, Dunedin School of Medicine, University of Otago, PO Box 56, Dunedin 9054, New Zealand