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Ipertensione arteriosa. Dal trattamento farmacologico già a 130/80 alla polipillola. Le nuove Linee guida ESH-ESC

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 29/08/2018 vai ai commenti

AttualitàContenuti Interprofessionali

L’ipertensione è uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardio-vascolari, fattore noto fin dagli anni quaranta, quando un’intera popolazione di una cittadina del Massachusetts, fu tenuta sotto controllo, alla ricerca di cosa favorisse la comparsa di ictus ed infarti.

Più di un miliardo di persone nel mondo è affetto da ipertensione, una percentuale di adulti compresa tra il 30 ed il 45%, che sale al 60% negli ultrasessantenni.

Dieci milioni in decessi nel 2015.

In Italia sono 15-16 milioni gli ipertesi, di cui un terzo non lo sa e, solo un quarto è in terapia.

280mila i decessi in un anno.

 

Complicanze dell’ ipertensione

  • Cervello, ictus ischemico (da trombi), ictus emorragico (da rottura di un’arteria)

  • Cuore, infarto del miocardio, angina pectoris, scompenso cardiaco

  • Rene, alterazione della funzionalità

  • Occhio, retinopatia ipertensiva.

 

Sono state pubblicate su European Heart Journal, le nuove linee guida sull’ipertensione della Società Europea di Cardiologia (ESC) e della Società Europea dell’Ipertensione (ESH), presentate lo scorso giugno a Barcellona, durante il XXVII Congresso della European Society of Hipertension.

 

Le novità

 

  • La Polipillola

Le nuove linee guida raccomandano di iniziare il trattamento con due farmaci anziché con uno, in una singola polipillola.

Questo potrebbe migliorare uno dei maggiori problemi alla base del cattivo controllo della Pressione Arteriosa, ovvero l’aderenza alla terapia, legata al numero elevato di farmaci da assumere.

 

  • Soglia di trattamento

Si abbassano le soglie alle quali iniziare il trattamento, che è indicato anche in quelle categorie di pazienti ai quali veniva solo consigliato di cambiare stile di vita:

Soggetti con 130-139/ 85-90, alta normale

Soggetti con 140-149/90-99, ipertensione I grado.

I target da raggiungere sono più bassi, quelli di pressione sistolica sono pari a 120-129 nel paziente al di sotto dei 65 anni di età, tenendo conto di fattori come la tollerabilità del trattamento o presenza di comorbidità.

 

  • Allargamento della platea

A contare è l’età biologica e non quella cronologica. Le linee guida ribadiscono che il trattamento non dovrebbe mai essere negato in relazione all’età.

Nel caso di un paziente con più di 80 anni, che non abbia mai assunto farmaci antipertensivi, il trattamento dovrà essere istituito per valori di sistolica pari o superiori a 160 mmHg; per chi è già in trattamento (e lo tollera bene), la terapia va proseguita anche oltre gli 80 anni.

 

  • L’importanza dello stile di vita

Va raccomandato sempre a tutti i pazienti, a prescindere dal loro livello pressorio: meno sale a tavola, moderazione con le bevande alcoliche, mangiare sano, fare attività fisica regolarmente, attenzione a mantenere il peso forma, smettere di fumare e – questa è una new entry delle nuove linee guida – divieto assoluto di binge drinking.

 

Binge drinking: l'assunzione di più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve.

 

I nuovi aspetti trattati dalle linee guida

Le nuove linee guida suggeriscono la temporanea interruzione della terapia oncologica nel caso in cui i valori pressori aumentino in maniera incontrollata, nonostante una terapia robusta e adeguata.

Una nuova sezione è dedicata alla pressione arteriosa in corso di attività fisica e ad alta quota; i pazienti con ipertensione severa e scarsamente controllata dovrebbero tassativamente evitare di esporsi a quote molto alte (al di sopra dei 4.000 m).

 

da QS