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Esclusiva. Mariella Falsini, infermiera, ci racconta come nasce il codice lilla, ideato e progettato dagli Infermieri

Daniela Sardodi
Daniela Sardo
Pubblicato il: 11/09/2018 vai ai commenti

AttualitàLe interviste

E’ lilla il nuovo codice di pronto soccorso che contraddistinguere i disturbi dell’alimentazione. Lilla come il fiocchettino che, da anni ormai, è  simbolo della lotta contro i DCA (disturbi del comportamento alimentare): una patologia che colpisce nel mondo circa 3 milioni e mezzo di persone, in gran parte adolescenti e giovani adulti. La decisione è il risultato di un tavolo di lavoro, coordinato dal Ministero della Salute, e che ha portato all’ elaborazione, per gli operatori di Ps delle “Raccomandazioni per interventi in Pronto Soccorso con Codice Lilla” e delle “Raccomandazioni per i familiari”. Le nuove misure individuate per l’accoglienza, il triage, la valutazione e il trattamento dei pazienti con patologie legate all’alimentazione, permetteranno di attivare sin da subito un adeguato percorso terapeutico.

 

Ne parliamo con la collega Mariella Falsini, promotrice dell’iniziativa e Presidente dell’Associazione Perle, una onlus che opera dal 2004 nel campo dei DCA.

 

1)    Il Ministero della Salute ha, recentemente istituito un codice ad hoc per una più efficace gestione dei DCA. Tu sei l’ideatrice, ci parli del percorso che ti ha portato a questo risultato?

 

Ci tengo a sottolineare che l’idea del codice lilla nasce da un lavoro di Tesi di Laurea Magistrale in Infermieristica di Simona Corridori, cofondatrice dell’Associazione Perle onlus che dal 2004 si occupa dei DCA. Insieme poi abbiamo lavorato per comprendere come venivano gestiti, nei Ps del nostro territorio i pazienti affetti da disturbi dell’alimentazione, riscontrando, non solo l’assenza di qualsivoglia percorso specifico, ma talvolta anche la mancanza di un’adeguata percezione della complessità e della specificità di tali disturbi. D’altronde, ancora oggi, sono quasi del tutto assenti anche percorsi al di fuori dell’istituzione ospedaliera.

Da questa indagine conoscitiva sono nate le istanze presentate al Ministero della Salute e che, dopo un lungo confronto, hanno portato all’istituzione , lo scorso 24 luglio in occasione della Giornata nazionale della Salute della Donna, del codice lilla nei Ps. Codice che non è ancora diventato applicativo perché necessita di una fase formativa. Già ,invece, attivate le “Raccomandazioni per interventi in Ps con Codice Lilla”, rivolte agli operatori sanitari e le “Raccomandazioni per i familiari”.

 

2)    Qual è il ruolo dell’infermiere nella corretta gestione in Ps del paziente con DCA?

 

Un ruolo centrale, fondamentale. E’ l’infermiere che si occupa del triage, a cui spetta l’attivazione o meno del codice lilla. E’ l’infermiere, opportunamente formato, che costituisce il radar che intercetta il paziente potenzialmente affetto da disturbo alimentare, così come accade ormai da qualche tempo anche per le donne vittime di violenza. E’ proprio questa consapevolezza che mi ha spinta, sin dal 2006, a proporre corsi sui DCA sia a medici che ad infermieri. Ritengo, inoltre, centrale la figura dell’infermiere anche nel campo della continuità assistenziale, per le competenze relazionali, educative che contraddistinguono il suo ruolo professionale.

 

3)    Il tuo impegno sul versante dei DCA, nasce da una sofferenza personale, che hai messo al servizio degli altri, ma anche il tuo essere infermiera ha contribuito alla buona riuscita del percorso?

 

Ovviamente, nella maggioranza delle situazioni, quando si fonda un’associazione lo si fa sulla scorta di un vissuto personale che ti spinge a trovare risposte alle tue esigenze disattese. E’ così è stato anche per me.

E’ altrettanto vero che non avrei potuto fare quello che ho fatto in questi anni nel campo del contrasto ai DCA, senza il mio bagaglio tecnico, professionale e scientifico di infermiera.

 

4)    L’esperienza, le attività e le iniziative dell’associazione Perle onlus, di cui sei fondatrice e presidentessa, che raggio territoriale raggiungono?

 

Dal 2004, anno di nascita dell’associazione, il nostro raggio di azione si è sempre più ampliato. Ma è con questa iniziativa del codice lilla che vogliamo raggiungere l’intero territorio nazionale. L’avvio del codice lilla nei Ps, prevede necessariamente una preliminare fase formativa di tutti gli operatori sanitari coinvolti. Formazione che avrà le caratteristiche di standardizzazione per garantire il diritto ad una adeguata assistenza su tutto il territorio nazionale.

 

5)    In che modo si può sostenere la vostra battaglia di sensibilizzazione sui DCA?

 

Ognuno nel proprio privato deve sforzarsi di non sottovalutare questi disturbi, evitando di liquidare con semplificazioni i DCA .Sono, infatti, malattie gravi che  possono portare alla morte.

Poi sostenendo con donazioni le associazioni, come la nostra che si occupano del contrasto ai DCA.

Tutto ricavato dell’acquisto del libro “Infinite  sfumature di lilla”, edito dalla nostra associazione Perle onlus, ad esempio, va a finanziare le nostre iniziative.