L'affermazione delle Università Telematiche al tempo del Coronavirus.
Di Pompeo Cammorosano, NurSind Brescia
Ve le ricordate? Sono la prof.ssa Alvisa Palese e la prof.ssa Luisa Saiani, che in qualità di Segretaria, la prima e di Presidente, la seconda, della Conferenza
Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie, hanno elaborato ed approvato, il 14 settembre 2019 a Bologna, un documento, nel quale venivano
stabiliti i criteri per la progettazione, gestione, conduzione e valutazione dei nuovi Master Specialistici per Infermieri e Professionisti Sanitari.
Le due professoresse, “auspicavano”, al punto primo del documento, che i nuovi Master Specialistici Sanitari, non fossero attivati dalle Università Telematiche ma
solo dagli Atenei, che avessero il corso di laurea in Medicina e Chirurgia e i corsi di laurea triennale e magistrale delle Professioni Sanitarie.
Le due accademiche fondavano l’ esclusione delle Università Telematiche, su una Circolare dell’ 1 aprile 2019 del MIUR, che “raccomandava” ma non
obbligava,l’attivazione degli stessi Master specialistici, solo presso sedi universatarie di Medicina.
A distanza di alcuni mesi, da quando è stato redatto quel documento delle due docenti e che, secondo alcuni, decretava la fine delle Università Telematiche, un essere
pandemico ed impercettibile, senza bisogno di sottoscrivere alcun documento, stavolta, decreta la fine, invece, almeno momentaneamente, delle Università tradizionali
e residenziali, obbligandole a trasformarsi in Università Telematiche, dalla sera alla mattina.
La miopia, il rifiuto di vedere, mettendo semmai, la testa sotto la sabbia come lo struzzo, non ferma, di certo, il progresso tecnologico e quando esso è al servizio dell’
uomo, va usato.
Restringere i Master Specialistici, solo a favore degli Atenei che ospitano il corso di laurea in Medicina ed i corsi universitari delle Professioni Sanitarie, significherebbe
limitare, solo a beneficio di pochi professionisti, la formazione specialistica post laurea.
Se è vero come è vero che , non sempre tutti i mali vengano per nuocere, allora, il Covid 19, è servito a ribaltare il destino della formazione a distanza, facendola
diventare l’unica praticabile in questo periodo di “lock down” e forse, temiamo, che anche quando le vecchie Università tradizionali, riapriranno, le lezioni non saranno
più tutte in presenza e che si farà sempre più ricorso all’ apprendimento online.
Da anni il NurSind, invece, senza fare accademia ma muovendosi con lungimiranza, spesso scontrandosi con chi la pensava diversamente, ha favorito la
formazione specialistica a distanza di tanti infermieri, consentendo anche a coloro che avevano minori possibilità economiche e temporali, di farsi una formazione post
laurea, convenzionandosi con una riconosciuta e validissima Università Telematica come la Unipegaso di Napoli.
L’Unipegaso, rappresentata da un cavallo alato, è nata, forse non per caso, nella città di Napoli, già sede della prima Università statale d’ Europa, fondata in forza di
un decreto dell’ Imperatore Federico II di Svevia il 5 luglio 1224.
La Storia ci insegna, che occorre sempre adattarsi ai tempi che cambiano, volenti o nolenti e che quantunque, ci si ostini a non cambiare, saranno gli stessi tempi ad
indurci al cambiamento, magari per mezzo di un virus.