Infermieri al posto dei medici nell’impianto/espianto Loop recorder. Buona riuscita e sicurezza
Per abbattere le liste d’attesa, una delle strade facilmente percorribile, è quella di permettere agli infermieri, di occuparsi di quelle procedure per le quali sono formati e sono riconosciuti professionisti “esperti”.
Tra le procedure, quella dell’impianto/espianto dei Loop recorder, può essere totalmente affidati agli infermieri, con diversi benefici.
Cosa sono i Loop recorder impiantabili
Il loop recorder (LRI) è un dispositivo metallico senza fili utilizzato per il monitoraggio elettrocardiografico a lungo termine: ha la capacità di registrare e memorizzare dati elettrocardiografici fino a 3 anni, sia automaticamente in risposta a significative bradi- o tachiaritmie, sia in seguito ad attivazione manuale del paziente. Ha dimensioni ridotte (circa 6 cm di lunghezza, 1 cm di larghezza e meno di 1 cm di spessore) e si impianta sotto la cute in regione parasternale sinistra in pochi minuti ed in anestesia locale.
E’ stato recentemente commercializzato un nuovo loop recorder (LinQ Medtronic): è il più piccolo registratore cardiaco attualmente in commercio (circa 1 cc, un terzo delle dimensioni di una batteria AAA) e nonostante questo ha una durata di circa 3 anni ed una capacità di memorizzare dati del 20% superiore rispetto agli altri registratori in commercio. Dispone inoltre della possibilità di controllo a distanza (controllo remoto) ed è compatibile con la Risonanza Magnetica Nucleare.
In merito ai benefici di affidare l’impianto/espianto dei loop recorder agli infermieri, sono stati condotti due studi.
Il primo riguarda l’impianto del loop recorder. In uno ospedale italiano, sono stati presi in esame tutti i pazienti consecutivi impiantati nel centro da maggio a dicembre del 2016 (non è stato effettuato un calcolo del campione a priori), per un totale di 157. L’impianto è stato eseguito dal personale medico o infermieristico in base alla disponibilità.
Risultati
Tra maggio e dicembre 2016, 157 pazienti consecutivi (115 di sesso maschile, con età media di 56±15 anni, range 14-80 anni) sono stati impiantati con ICM Reveal LINQ; 74 (47%) da medici elettrofisiologi, 83 (53%) all'esterno della sala di elettrofisiologia, dal personale infermieristico.
I 2 gruppi non sono completamente confrontabili in quanto i pazienti più complessi sono stati impiantati da personale medico.
Nessun paziente ha avuto eventi avversi rilevanti durante la procedura o nei 30 giorni successivi, con l'eccezione di 2 episodi di sanguinamento minore nelle 24 ore successive alla procedura: 1 in un paziente impiantato da un medico elettrofisiologo ed 1 da un infermiere. Entrambi gli eventi sono stati rapidamente risolti dal personale infermieristico con digitopressione.
I benefici
I benefici maggiori per il paziente sono quelli legati ad una drastica riduzione dei tempi attesa, grazie all'incremento del numero di procedure sostenibile delegando l'impianto agli infermieri e consentendo di effettuare la procedura nella sala risveglio. Nel caso di impianto di ICM per il monitoraggio del ritmo cardiaco a seguito dell'ablazione della fibrillazione atriale, è stato sempre possibile, ad esempio, garantire l'impianto di loop recorder nel medesimo ricovero della procedura ablativa.
La possibilità di affidare agli infermieri l’impianto dei Loop recorder, assicura una ridistribuzione dei carichi di lavoro, permettendo all’elettrofisiologo di occuparsi di casi più complessi (I loop recorder impiantabili di nuova generazione possono essere gestiti in maniera sicura ed efficace da personale infermieristico formato -Rosario Cervellione, Massimo Moltrasio, Gabriele Bucca, Massimo Moro, Claudio Tondo
Centro di Ricerca sulle Aritmie Cardiache, Centro Cardiologico Monzino, IRCCS, Milano).
Il secondo studio, riguarda la sicurezza dell’espianto di ILR effettuato da personale infermieristico.
202 pazienti sono stati sottoposti ad un espianto di loop recorder; 197 (97.5%) pazienti avevano un Medtronic Reveal LINQTM, 3 (1.5%) un Medtronic Reveal XTTM e 2 (1%) un Biotronik Biomonitor 2AF. 114 ILR sono stati espiantati da infermieri (56.4%), mentre 88 da medici elettrofisiologi. Le indicazioni all’impianto dell’ILR sono differenti, la principale è il monitoraggio della fibrillazione atriale (44.5%). Non si sono verificati eventi avversi seri nelle 24 ore successive la procedura o nei 30 giorni successivi. Due episodi (1%) di sanguinamento minore sono avvenuti al termine della procedura di espianto e sono stati rapidamente risolti dagli infermieri con la digitopressione.
Nonostante la procedura di espianto possa essere percepita come chirurgicamente più invasiva rispetto all’impianto dell’ICM (che, grazie agli strumenti dedicati presenti nella confezione, è molto simile a un’iniezione), questa è risultata sicura anche quando effettuata dagli infermieri.
Lo studio suggerisce che gli infermieri formati possono eseguire autonomamente e in sicurezza un espianto di ICM/ILR senza necessità di risorse aggiuntive con benefici per il paziente, per la struttura sanitaria e per il personale ospedaliero (L’espianto dei loop recorder di nuova generazione da parte di infermieri appositamente formati. Risultati di uno studio retrospettivoRosario Cervellione, Massimo Moltrasio, Alberto Somenzi, Massimo Moro, Claudio Tondo).