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Ha lasciato la sala parto per scrivere un romanzo: ora Bibbiana Cau batte i big in classifica

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 26/06/2025

La nostra storiaNarrative Nursin(d)gSardegna

 

Bibbiana Cau è un’ostetrica sarda originaria di Norbello che ha conquistato le classifiche con il suo romanzo d’esordio, "La levatrice" (Casa Editrice Nord), oggi già alla seconda ristampa a meno di venti giorni dall’uscita. Un successo sorprendente per una nuova voce della narrativa italiana.

L’idea del libro nasce diciotto anni fa, quando Cau assistette alla chiusura del reparto di neonatologia in cui lavorava. Da quell’esperienza è iniziato un lungo percorso di studio, ricerca e scrittura: si è laureata in Scienze dell’educazionecon una tesi sul cambiamento del modo di nascere negli ultimi cento anni, raccogliendo storie vere di levatrici, curatrici popolari e donne dimenticate. A tutte ha voluto ridare voce e dignità.

"La levatrice" racconta la storia di Mallena, una levatrice sarda dei primi del Novecento. È una figura forte, coraggiosa e generosa, che assiste le donne del villaggio senza chiedere nulla in cambio. In un’epoca in cui la medicina moderna era un privilegio per pochi, Mallena incarna il sapere antico e l’umanità nelle cure.

Il romanzo affronta anche il conflitto tra tradizione e progresso, con l’arrivo di Angelica, una giovane ostetrica diplomata, emblema della scienza ufficiale. Le due donne, apparentemente opposte, si rivelano alleate nella lotta per la libertà e la dignità femminile. Entrambe portano sulle spalle il peso di tradimenti, ingiustizie e discriminazioni che ancora oggi risuonano attuali.

A fare da sfondo è una Sardegna autentica, descritta con odori, colori e suoni che rendono la lettura immersiva e potente.

Per Cau, il successo del libro è inaspettato: “Tratta temi universali come il coraggio, la resilienza e il senso di comunità”. E se oggi la mortalità neonatale è quasi azzerata, l’autrice ci ricorda che un tempo, in nome della sicurezza, si è perso qualcosa: la solidarietà e l’umanità che un tempo guidavano le cure.

"La levatrice" è molto più di un romanzo storico: è un omaggio al lavoro invisibile delle donne, una riflessione sul nostro presente e un invito a non dimenticare le radici profonde del sapere femminile.

 

Andrea Tirotto

 

ph credit cagliaripost

 

Bibbiana Cau