Bonus mamme 2025: cambia la formula, fino a 480 euro l'anno
Il bonus mamme per il 2025 cambia volto, ma resta bloccato alla fase teorica: senza decreto attuativo, niente domande all’Inps. È questa, al momento, la realtà che riguarda migliaia di lavoratrici, soprattutto autonome e con contratti a termine, che aspettano di capire se e quando potranno accedere al nuovo sostegno economico previsto dal governo.
Da sgravio contributivo a bonus diretto
La vera novità è nel formato. Il decreto omnibus approvato dal Consiglio dei ministri il 20 giugno trasforma l’esonero contributivo in un bonus monetario diretto, stanziando ulteriori 180 milioni di euro e portando la dotazione complessiva a 480 milioni. A beneficiarne saranno, in teoria, le madri di almeno due figli non impiegate con contratti a tempo indeterminato o nel lavoro domestico.
A partire dal 2025, chi rientra nei requisiti potrà ricevere un bonus di 40 euro al mese per ogni mese effettivamente lavorato, erogato in un’unica tranche a dicembre. In totale, fino a 480 euro annui, a condizione che il reddito da lavoro non superi i 40.000 euro. La misura riguarda sia le lavoratrici autonome, sia quelle con contratto a termine.
La copertura c’è, ma il decreto no
Nonostante la copertura finanziaria sia già stanziata, il bonus non è ancora operativo. Manca infatti il decreto attuativo del Ministero del Lavoro, che dovrà essere emanato di concerto con il Ministero dell’Economia. Fino a quel momento, l’Inps non potrà aprire le procedure per le domande né fornire istruzioni.
Estensione anche per il 2026
Guardando oltre, per il 2026 si torna a parlare di esonero contributivo parziale. Ne avranno diritto le madri di almeno due figli, autonome o dipendenti (escluso il lavoro domestico), a condizione che il reddito resti sotto i 40mila euro. Lo sgravio riguarderà i contributi IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) fino al compimento del decimo anno del figlio più piccolo.
Resta il bonus pieno per le lavoratrici stabili
Resta invece in vigore, come previsto dalla legge di Bilancio 2024, l’esonero contributivo totale fino a 3.000 euro annui per le madri di tre o più figli con contratto a tempo indeterminato, valido fino al diciottesimo anno del figlio più piccolo. In via sperimentale, per il 2024 è stato esteso anche alle madri di due figli, ma solo fino al compimento del decimo anno del più piccolo.
Per ora, tutto bloccato
In sintesi: il governo ha definito una nuova misura, ha trovato le risorse, ma manca il passo decisivo. Senza il decreto attuativo, il bonus resta sulla carta. Le lavoratrici interessate – tra cui molte infermiere con contratti a termine o in libera professione – attendono chiarimenti. Serve un’accelerazione, altrimenti il rischio concreto è che anche il 2025 si trasformi in un altro anno di promesse senza copertura reale.
Restiamo in attesa del decreto.