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Asl TO4, 24 aggressioni nel 2024: lavoratori soli e strutture carenti sotto osservazione

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 30/06/2025

NurSind dal territorioPiemonte

Il NurSind al tavolo sicurezza con l’Asl: chieste misure urgenti su accoglienza, sorveglianza e protocolli

Undici aggressioni con infortunio attivato dall’inizio dell’anno, quattro delle quali volontarie, e ventiquattro episodi complessivi di violenza fisica e verbale nel solo 2024. È il bilancio preoccupante emerso dall’ultima riunione del tavolo sulla sicurezza convocato dall’Asl TO4, dove azienda e sindacati cercano soluzioni concrete per tutelare il personale sanitario.

I numeri, diffusi dalla Struttura Complessa di Risk Management dell’Azienda, parlano chiaro: sei operatori hanno riportato danni fisici, in tre casi si sono verificati danni ambientali, mentre sei sono le denunce presentate all’autorità giudiziaria. Una situazione allarmante, che spinge a riflessioni urgenti su prevenzione, organizzazione interna e collaborazione interforze.

Giuseppe Summa, del sindacato NurSind, era presente al tavolo e ha sottolineato diversi punti critici: 
«Si sta lavorando a una procedura operativa, ma abbiamo chiesto interventi specifici per i lavoratori solitari, che rientrano in sede quando il servizio di portineria è chiuso, o per l’identificazione sulle divise, dove sarebbe preferibile omettere il cognome in favore del solo nome e matricola. Inoltre, abbiamo ribadito la necessità di attuare il protocollo operativo con le forze dell’ordine, già previsto per legge, e di migliorare l’accoglienza e la comunicazione con gli utenti». Giuseppe Summa, NurSind

Il 56% delle aggressioni, secondo l’analisi del Risk Management, è attribuito a soggetti con patologie psichiatriche o in stato di alterazione per abuso di alcol o sostanze. Il 32% coinvolge utenti e familiari in stato di ansia per la salute dei propri cari o per difficoltà nell’accesso ai servizi, mentre il restante 12% è causato da comportamenti antisociali.

Un dato allarmante ma anche carico di possibilità: l’88% delle situazioni violente potrebbe essere prevenuto agendo sulle cause scatenanti legate a modelli organizzativi e gestionali migliorabili.

La sicurezza degli operatori non è solo una questione di numeri, ma di dignità professionale e qualità dell’assistenza. Il lavoro del tavolo, per ora, continua. Ma servono risposte rapide e strutturali.