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Grecia, allarme febbre emorragica: un morto, un medico contagiato e 25 persone in quarantena

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 07/07/2025

AttualitàCronache sanitarieEstero

Il virus trasmesso da una zecca infetta uccide un allevatore a Larissa. Sanitari e popolazione sotto stretta sorveglianza sanitaria

In Grecia torna l’incubo della febbre emorragica Crimea-Congo. Un uomo di 72 anni, allevatore nella regione di Larissa, è deceduto dopo essere stato infettato da una zecca portatrice del virus, e un medico che lo ha assistito è attualmente ricoverato in isolamento con diagnosi confermata. Le autorità sanitarie elleniche hanno disposto la quarantena per 25 persone, tra familiari, contatti stretti e personale sanitario, mentre si intensificano le misure preventive in tutto il territorio.

Il paziente, ricoverato presso l’ospedale locale, avrebbe contratto il virus a seguito di una puntura di zecca. Il medico contagiato, secondo l’Organizzazione Nazionale della Sanità Pubblica Greca (Eody), presenta condizioni stabili e in miglioramento. Si tratta del secondo decesso per questa patologia in Grecia dal 2008, a conferma della gravità del rischio epidemico, seppur contenuto.

Allerta sanitaria: scattano le misure d'emergenza

L’Eody ha attivato un piano straordinario di contenimento, che prevede:

  • Tracciamento attivo e monitoraggio dei contatti familiari e ospedalieri;

  • Campagne informative per sanitari e popolazione locale;

  • Prelievi da animali e raccolta di zecche per l’analisi virologica;

  • Fumigazioni mirate nelle aree a rischio;

  • Avvio di uno studio siero-epidemiologico nella popolazione esposta;

  • Misure veterinarie nei confronti degli allevamenti.

Un'équipe ha già raccolto 15 campioni di zecche nella zona rurale interessata, attualmente in fase di analisi. Dieci delle persone poste in quarantena sono ritenute appartenenti a categorie a rischio.

Le nuove raccomandazioni per la popolazione e i sanitari

L’Eody ha ribadito l’importanza della prevenzione delle punture di zecca, specialmente per chi vive o lavora in ambienti rurali, con indicazioni puntuali:

  • Evitare aree con erba alta o vegetazione fitta;

  • Indossare indumenti protettivi (pantaloni lunghi, maniche lunghe, scarpe chiuse);

  • Usare repellenti sulla pelle e sui vestiti;

  • Effettuare un controllo accurato del corpo dopo attività all’aperto;

  • Rimuovere le zecche con pinzette adeguate, non a mani nude;

  • Adottare trattamenti antiparassitari su animali domestici e da allevamento;

  • Evitare il contatto con sangue o tessuti animali.

Focus sugli operatori sanitari: protezione obbligatoria

Il virus Crimea-Congo può essere trasmesso anche da uomo a uomo, soprattutto tramite fluidi biologici, rendendo il personale sanitario particolarmente esposto. L’Eody sottolinea la necessità di:

  • Utilizzare rigorosamente dispositivi di protezione individuale (DPI);

  • Seguire protocolli di isolamento e igiene;

  • Monitorare la sintomatologia nei contatti ad alto rischio.

Questi eventi pongono l’accento su quanto sia fondamentale la vigilanza epidemiologica, la formazione del personale sanitario e la sensibilizzazione della popolazione nei confronti delle zoonosi emergenti.