L'infermiere GENERICO O GENERALISTA? Come (purtroppo) ci vedono i deputati nazionali italiani
Se volete capire qual'è "lo stato dell'arte" della professione infermieristica agli occhi e soprattutto alla "penna" dei deputati nazionali italiani vi invito a collegarvi su www.openpolis.it e digitare nel motore di ricerca la parola INFERMIERE.
Come Voi ben sapete Openpolis è un osservatorio civico della politica italiana che si occupa di accesso ai dati pubblici.
Open parlamento, nato nel 2008, mette a disposizione gli strumenti per seguire, partecipare a ciò che viene proposto, discusso e votato da deputati e senatori del parlamento italiano.
Scoprirete quanto davvero poco conoscano i deputati nazionali italiani della Professione Infermieristica.
E dire che "qualche infermiere" anche noto c'è, o ci sarebbe, li in mezzo.
Una tra le piu' grosse assurdità in cui mi sono imbattuto è questa DELETERIA quanto OBBROBRIA interrogazione in commissione la C.5/01284 del deputato del PD Sergio Boccadutri presentata il 24/10/2013.
Chiede Boccadutri: " Al Ministro della salute, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che: il decreto ministeriale 70 del 1997 ha definito diversi profili professionali sanitari, tra i quali quello di infermiere pediatrico, individuandone altresì i campi di attività e le competenze; con tale decreto ministeriale 70 del 1997 si stabilisce, quindi, che l'infermiere pediatrico è una figura professionale a se stante, e quindi separata da quella dell'infermiere generico; è tuttavia prevista per coloro che hanno conseguito la laurea infermieristica generale (di cui al decreto ministeriale 739 del 1994) – la facoltà di conseguire il master in infermieristica area pediatrica (di cui alla legge 43 del 2006), acquisendo così la qualifica di infermiere pediatrico; tale ultima previsione contraddice, quindi, l'impostazione di cui al decreto ministeriale 70 del 1997 con cui si è voluto separare tali due figure professionali di infermiere generico e pediatrico, dando la possibilità al generico di acquisire il titolo di pediatrico mediante un master – di un anno – ma impedendo, di contro, all'infermiere pediatrico di acquisire il titolo di generico, imponendo dunque a quest'ultimo di conseguire un nuovo diploma di laurea di durata triennale, ovvero quello in infermieristica generale;
tale «separazione imperfetta» delle professioni è aggravata dal fatto che in molti casi le strutture sanitarie non bandiscono concorsi per lo specifico profilo professionale – esistente ed espressamente previsto dalla normativa di riferimento – di infermiere pediatrico, ma nella maggior parte dei casi vengono richiesti infermieri generici, alcuni dei quali vengono però adibiti ad infermieri pediatrici (anche senza averne la qualifica);
la mancata indizione di concorsi per tale specifica figura professionale è legata anche alla mancata previsione di tale profilo professionale nell'ambito delle piante organiche delle strutture sanitarie –: se i Ministri interrogati ritengano opportuno operare un riordino dei due citati profili professionali di infermiere generico e pediatrico, optando per una netta separazione degli stessi con conseguente abolizione del master in infermieristica pediatrica, o viceversa inquadrando la figura di infermiere pediatrico quale specializzazione riservata agli infermieri generici, e di conseguenza abolendo il corso di laurea in infermieristica pediatrica, garantendo altresì a quanti hanno già conseguito tale corso di laurea l'equipollenza rispetto al diploma di infermieristica generica, anche eventualmente previo sostenimento di esami integrativi; "
Siete sconvolti da tutto ciò?
Leggete allora la risposta datata 12 febbraio 2014
"In merito alle questioni delineate nell'atto ispettivo in esame, segnalo che è in corso un confronto, ancora informale, tra Ministero della salute, regioni, Federazione nazionale dei Collegi IPASVI ed organizzazioni sindacali, sulla possibilità di unificare in un unico corso di laurea le due attuali professioni di infermiere generico ed infermiere pediatrico, quest'ultima caratterizzata dalla limitazione del campo di intervento dato dalle fasce d'età degli assistiti, limitazione non prevista per l'infermiere generalista. "
Ma "caro" deputato Boccadutri Lei che ha come collega di partito, nonostante sia al Senato, tra le piu' grandi eccellenze in campo infermieristico, presenta una "IMPRESENTABILE" interrogazione come questa?
Suvvia, tra la sua interrogazione e la conseguente risposta scritta della Commissione, è venuto fuori un pout pourri di termini impronunciabili come "generico e generalista" che aprono il preludio ad una prossima interrogazione che, magari, appellerà l'infermiere come "entità astratta non meglio identificata".
Da qui la necessità impellente di vigilare sull'uso ed utilizzo della parola infermiere da parte di senatori e deputati TUTTI, da parte del nuovo corso della Federazione Nazionale I.P.A.S.V.I.
Già, perchè la passata gestione è stata molto distratta sulla tutela della Professione Infermieristica.
La strada di Damasco, storicamente, ha sempre proposto ILLUMINATI.
Le folgorazioni "modello Boccadutri" non portano luce alla Professione Infermieristica.
Producono solo...... FOLGORATI!