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Contenzione fisica dei pazienti. Una nuova revisione Cochrane

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 31/07/2023

Leggi e sentenzeStudi e analisi

Secondo Ralph Möhler, autore principale della revisione, "i risultati  mostrano che le contenzioni fisiche nelle case di cura possono essere ridotte senza aumentare le cadute o le lesioni correlate alle cadute. Negli studi esaminati non ci sono prove che i farmaci psicotropi siano stati prescritti più spesso. Tuttavia, la formazione del personale di prima linea da sola non sembra essere sufficiente; il supporto dei dirigenti delle case di cura gioca un ruolo decisivo".
Per la nuova revisione Cochrane, l'uso di contenzioni fisiche per i residenti delle case di cura può essere ridotto senza aumentare il rischio di cadute, quando il personale di assistenza in prima linea viene messo a disposizione da manager di supporto.
Le contenzioni fisiche sono dispositivi che limitano la libertà di movimento e sono spesso utilizzate nelle case di riposo, come le case di cura e le strutture di vita assistita. Ne sono un esempio le sponde del letto o le cinture che impediscono agli ospiti di alzarsi dal letto senza assistenza. Questi dispositivi di contenzione sono eticamente problematici, in quanto vengono utilizzati soprattutto nelle persone affette da demenza, che spesso non sono in grado di acconsentire al loro utilizzo.
Le contenzioni fisiche hanno spesso lo scopo di prevenire le cadute e le lesioni ad esse correlate. Tuttavia, i benefici sono spesso modesti e comportano importanti conseguenze negative. Ad esempio, la limitazione dei movimenti può avere implicazioni negative sul funzionamento fisico e sulla mobilità, aumentando di fatto il rischio di cadute e di dipendenza assistenziale. Le misure possono anche scatenare o aumentare la paura o i comportamenti aggressivi. Per questo motivo, le linee guida e gli esperti raccomandano di evitare la contenzione fisica nelle strutture di assistenza residenziale.
Ma come può essere attuato nella pratica? Una revisione Cochrane, pubblicata per la prima volta nel 2011 e recentemente aggiornata per riflettere le ultime ricerche, analizza le prove scientifiche sugli interventi e le strategie per ridurre l'uso delle contenzioni. Il team di autori, guidato da Ralph Möhler dell'Ospedale Universitario di Düsseldorf, ha identificato 11 studi con un totale di 19.003 partecipanti, valutando diversi approcci di intervento.
Nella loro valutazione, gli autori hanno trovato le migliori prove per gli interventi organizzativi, che sono stati analizzati in 4 studi con un totale di 17.954 partecipanti. Gli interventi organizzativi per ridurre l'uso delle contenzioni sono costituiti da diverse componenti che funzionano come un pacchetto. Essi mirano a migliorare le conoscenze, le competenze e le strategie per prevenire l'uso della contenzione sia tra il personale di assistenza in prima linea che tra i dirigenti. In tre studi, i dipendenti designati come "campioni" sono stati formati per sviluppare e attuare strategie individuali per prevenire l'uso delle contenzioni all'interno delle loro strutture. I dirigenti li hanno sostenuti, anche sollevandoli da altre attività e fornendo loro tempo sufficiente per i loro compiti.
Questi interventi hanno probabilmente ridotto del 14% il numero di residenti sottoposti a contenzione fisica nelle case di cura. Non ci sono state variazioni complessive nel numero di residenti con cadute o lesioni correlate alle cadute e non c'è stato un aumento nella prescrizione di farmaci psicotropi. Inoltre, non sono stati riscontrati effetti negativi degli interventi. Sulla base dei dati dello studio, gli autori hanno calcolato che il numero di residenti sottoposti a contenzione fisica potrebbe ridursi da 274 a 236 ogni 1.000 individui, se tali interventi venissero implementati. Concentrarsi sui cambiamenti a livello organizzativo sembra essere importante per ottenere effetti a lungo termine.
Sei studi hanno esaminato gli interventi educativi relativi alle conoscenze e agli atteggiamenti del personale riguardo all'uso delle contenzioni. I risultati di questi studi sono stati incoerenti e alcuni di essi presentavano limitazioni metodologiche. Pertanto, non è possibile trarre conclusioni chiare sugli effetti degli interventi educativi.