NurSind alla Camera: DL prestazioni sanitarie sia occasione per valorizzare davvero gli infermieri
ROMA – 27 maggio 2025 – Durante l’audizione alla XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati sul disegno di legge n. 2365, NurSind – il principale sindacato infermieristico italiano – ha espresso una posizione netta: il provvedimento sulle prestazioni sanitarie deve tradursi in un rafforzamento concreto delle professioni sanitarie, a partire dagli infermieri. A prendere la parola è stato il segretario nazionale Andrea Bottega, che ha illustrato un documento articolato con osservazioni puntuali e una proposta di modifica legislativa.
Bottega ha sottolineato come il DDL, nato per affrontare il nodo critico delle liste d’attesa, rischi di generare effetti contrari se si limita a centralizzare su un’unica figura – quella del medico – responsabilità come diagnosi, prognosi e terapia. “Se fosse passata la prima versione del testo – ha avvertito – si sarebbe paralizzato l’intero sistema di pronto soccorso, invalidando pratiche consolidate come il triage, il Fast Track, e l’Osservazione Breve Intensiva”.
Il sindacato ha invece accolto con favore la modifica approvata al Senato in prima lettura, che riconosce il valore e la competenza degli altri professionisti sanitari, tra cui gli infermieri. “La pandemia ci ha insegnato che la risposta sanitaria non è più un monologo medico-centrico”, ha aggiunto Bottega.
Altro punto critico toccato da NurSind riguarda l’articolo 20 del DDL, che regola l’approvazione dei bilanci degli ordini professionali. Secondo Bottega, si tratta di un tema fuori contesto rispetto all’obiettivo del disegno di legge e con potenziali derive antidemocratiche: “Consentire aumenti delle tasse annuali e approvazione dei bilanci senza alcun controllo o confronto con gli iscritti è inaccettabile”.
Video - intervento del segretario Bottega in audizione
(min. 30:25)
Ma il cuore dell’intervento NurSind è nella proposta di una modifica normativa alla legge n. 42/1999, che ridefinisca e allarghi il campo delle responsabilità delle professioni sanitarie anche sulla base degli atti normativi della Conferenza Stato-Regioni. Questo, secondo il sindacato, permetterebbe di legittimare attività che oggi gli infermieri già svolgono nei fatti, ma che rimangono formalmente attribuite ai medici. “Solo così – ha concluso Bottega – si può ottimizzare l’organizzazione, ridurre davvero le liste d’attesa e restituire dignità e prospettiva alla nostra professione”.
In un sistema sanitario in crisi risorse, NurSind chiede al legislatore di fare una scelta chiara: investire negli infermieri non è solo un atto di giustizia, è una necessità per il futuro del Servizio Sanitario Nazionale.