Il sovraffollamento nel dipartimento di emergenza: efficacia di una strategia multifattoriale isorisorse
L'iperafflusso di utenza nei Pronto Soccorso, caratterizzato da un eccessivo e non programmabile sovraffollamento è tra le condizioni più allarmanti e di cui si sente parlare sempre più frequentemente in quest'ultimo periodo. Un evento tanto conosciuto quanto preoccupante per le implicazioni potenzialmente negative sia sugli utenti (ripercussioni negative sui tempi di intervento, aumentato rischio di errori, ecc) che sugli operatori (aggressività verbale e/o fisica da parte di utenti e accompagnatori, burn-out, ecc.). A tutt’oggi sembrano non esistere soluzioni concrete e condivise per affrontare il problema del crowding.Â
- iperafflusso di pazienti determinato generalmente da una rete territoriale incapace di rispondere ai reali bisogni della popolazione, con conseguente aumento dell’inappropriatezza degli accessi in PS che spesso presentano un’alternanza stagionale;
- mutamento delle esigenze assistenziali della popolazione (aumento di pazienti anziani e cronici con riacutizzazioni e remissioni), informazione degli utenti condizionata dai media e in particolare da internet, “frequentatori abituali†del PS che dovrebbero trovare risposte in diversi setting assistenziali;
- inappropriata occupazione dei posti letto di degenza ordinaria (sovraccarico di pazienti ricoverati, ritardo nelle dimissioni) con conseguente imbuto ricettivo tra PS e unità operative, aggravata dalla scarsa disponibilità di strutture di lungodegenza e dalle conseguenze della medicina difensiva;
- difficoltà di adattare strutture ospedaliere e spazi con differenti esigenze normative e in continuo cambiamento;
- difficoltà organizzative, oggi esasperate dal blocco del turnover del personale, con organici sottodimensionati e rallentamento delle attività di consulenza e dei servizi diagnostici.
- aumento delle risorse: sia come unità di personale, sia per compiti specifici come nelle unità di osservazione o bed manager;
- gestione delle richieste: progettazione di percorsi non urgenti, diversione delle ambulanze;
- strategie operative: misure di controllo dell’overcrowding.
- introduzione del widen-OBI
- introduzione del codice argento
- applicazione di un percorso assistenziale specifico e parallelo per codici bianchi
- definizione di percorsi assistenziali per specifiche categorie di pazienti
- coinvolgimento del personale volontario
- organizzazione di un corso di formazione per il personale del PS.