Sono dieci gli omicidi dell’Infermiera di Piombino? La Procura chiude le indagini e sotto inchiesta finisce il primario
La Procura di Livorno ha chiuso le indagini in merito alle morti anomale avvenute nell’Ospedale di Piombino tra il 2014 ed il 2015; resta il capo di imputazione per l’infermiera Fausta Bonino, responsabile di 10 decessi e non di 14 come prima che si svolgessero le indagini.
La vicenda
Il 31 Marzo 2016 viene arrestata Fausta Bonino, infermiera, accusata di aver provocato volontariamente e con crudeltà la morte di 14 pazienti nel reparto di rianimazione dell’Ospedale di Piombino, dove lei prestava servizio.
Ad uccidere i pazienti una dose letale di Eparina, iniettata dall’infermiera.
Dopo 21 giorni di carcere però il Tribunale del Riesame di Firenze annulla l’ordinanza di custodia in carcere del Gip e mettendo in crisi tutta l’inchiesta, basata secondo i giudici su indizi “né gravi, né precisi, né concordanti”, ovvero:
1. Ogni volta che moriva qualcuno l’infermiera era presente.
2. Quando l’infermiera è stata trasferita di reparto sono cessate le morti “anomale”.
3. La sospettata beveva e faceva uso di psicofarmaci.
4. Un parente di una vittima era presente quando l’infermiera ha fatto un’iniezione.
5. Ci sono intercettazioni che rivelano quanto la sospettata fosse allarmata dagli interrogatori svolti in fase di indagini preliminari.
Oggi la Procura chiude le indagini e contesta alla Bonino la morte di dieci pazienti: in base alle perizie, in 10 decessi indagati emergerebbe nesso tra l’iniezione di eparina, la presenza della Bonino in reparto e le morti avvenute poche ore dopo la somministrazione degli anticoagulanti.
A finire sotto inchiesta anche il Primario, il dottor Michele Canalis, accusato di omicidio colposo riguardo alla morte degli ultimi tre pazienti. Secondo il pm avrebbe tenuto un comportamento negligente perché non avrebbe vigilato correttamente sul personale sanitario.
Da Il Tirreno
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