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Gli Infermieri “umanizzano” i luoghi cura. Il progetto del Blocco operatorio dell’AO Ordine Mauriziano di Torino

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 29/07/2018 vai ai commenti

Nursing

Prefazione di Marialuisa Asta

 

Il malato come una macchina da riparare: a questo è ridotta la medicina moderna.

Risorse finanziare insufficienti, carenza di organico, rapida e sempre maggiore burocratizzazione delle cure, hanno tolto spazio e tempo al malato ed agli operatori sanitari hanno ridotto spazi mentali ed operativi da dedicare al paziente.

Il detto medicus ipse farmacus, dove per medico intendiamo qualsiasi operatore sanitario, ha perso di valore, perché non più attuabile.

Ed è in questo scenario che si fa sempre più strada il concetto di umanizzazione della medicina e dei luoghi di cura.

Umanizzare vuol dire porre attenzione alla persona nella sua totalità, bisogni organici, psicologici e relazionali.

I pazienti descrivono il ricovero in ospedale come un evento traumatico, accompagnato da un disagio psichico e fisico che , si aggiunge allo stato morboso.

A rendere meno umano l’ospedale sono:

  • la spersonalizzazione dei rapporti umani

  • l’ambiente poco accessibile e confortante

  • l’isolamento,

E’ da qui che parte il progetto di Salutearte, che ha lo scopo di umanizzare il processo di cura.

Il progetto nasce dall’idea di un gruppo di infermieri del Blocco Operatorio dell’A.O Ordine Mauriziano di Torino.

Un progetto infermieristico che ha coinvolto l’intera comunità sanitaria: medici, chirurghi, oss, direttori, direzione generale, associazioni, tribunale dei diritti del malato, istituzioni e politica.

L’idea di partenza è stata semplice: prendersi cura del luogo di lavoro condiviso con i pazienti, partendo dalla riprogettazione del corridoio, un luogo fortemente simbolico per un blocco operatorio: rappresenta l’attesa dei familiari, il passaggio dei pazienti, l’accoglienza da parte dello staff.

Lascio quindi di seguito spazio alla descrizione del progetto, raccontato direttamente dai protagonisti ed ideatori.

 

 

PROGETTO DI TEATRO SOCIALE E DI COMUNITA’: Umanizzazione dei luoghi di cura.

Umanizzazione dei luoghi di cura. Costruire luoghi e spazi di ben-essere per curati e curanti è un progetto che mette in relazione Cultura, Arte, Teatro, Partecipazione Ben-Essere e Salute.

Diciamo meglio: è un progetto di Teatro Sociale e di Comunità; un’azione psicosociale complessa che vede coinvolti un professionista del teatro sociale, i professionisti del blocco operatorio dell’A.O. Ordine Mauriziano di Torino, la comunità mauriziana tutta, il mondo delle associazioni cittadine, le istituzioni del mondo civile e politico della Regione Piemonte.

Un progetto che nasce dal basso e sa coinvolgere i vertici dell’A.O. Ordine Mauriziano che riconoscono, nei fatti e nei risultati, la competenza di un gruppo professionale a progettare la propria ri-nascita condividendo processi artistici partecipati capaci di promuovere il cambiamento in termini di empowerment, di ben-essere e di salute per le persone, i gruppi e la comunità, mettendo al centro del progetto il curato, il paziente.

Come in ogni azione di TSC anche qui si è utilizzata una metodologia progettuale partecipata che parte da una condizione umana precisa, quella, nello specifico di questo progetto, di un gruppo di curanti feriti dalla perdita improvvisa e drammatica di una collega e dalla consapevolezza nuova e improvvisa: la fragilità del ruolo del curante.

Se da una parte infatti a quei professionisti è dato, istituzionalmente, il compito di prendersi cura di chi soffre a causa delle proprie condizioni di salute, d’altra parte quel gruppo è chiamato a fare esperienza della propria fragilità di fronte al contatto quotidiano con la malattia, la sofferenza e la morte, ancor più quando quest’ultima li coinvolge, come gruppo professionale dall’interno, in maniera inaspettata e violenta.

 

L’idea nasce pertanto come proposta di un percorso artistico/culturale e teatrale da condividere per dare risposta ad un bisogno emerso: la necessità di prendersi cura di sé, di sé come persone, come professionisti ma anche dell’altro da sé, del collega, col quale si condivide, nella quotidianità, la medesima condizione umana e professionale. E tutto questo senza escludere ma mettendo al centro delle azioni e degli obbiettivi progettuali il ben-essere dei curati, dei pazienti e dei malati di cui quel gruppo continua e continuerà a prendersi cura.

L’idea condivisa dal gruppo è semplice: prendiamoci cura del nostro luogo di lavoro, riprogettando il corridoio di ingresso al blocco operatorio. Il non detto è: se ci prendiamo cura del nostro luogo di lavoro in realtà ci stiamo prendendo cura di noi e insieme dei nostri pazienti. Il corridoio è stato scelto in quanto luogo fortemente simbolico, quale biglietto da visita del servizio.

Quel corridoio è infatti il luogo ed il tempo par accoglierci, per accogliere i curati e per presentarsi a loro come gruppo di professionisti. Il non detto qui è: per presentarsi a qualcuno dobbiamo sapere chi siamo, chi siamo come gruppo: quale immagine condivisa e condivisibile di noi vogliamo mostrare? E’ questo un lavoro profondo sulla propria identità, lavoro reso possibile con la mediazione del linguaggio fotografico attraverso la scelta condivisa dal gruppo delle 12 fotografie che costituiscono le fronde e i frutti di quegli alberi disegnati.

I linguaggi artistici utilizzati dal gruppo per riprogettare e rendere più accogliente il corridoio sono state le forme (l’albero), i colori (Azzurro e Arancione) e i 12 grandi quadri fotografici con i visi e le azioni dei professionisti del servizio che così si presentano ai pazienti.

Lo spazio è stato ripensato come spazio scenografico, spazio teatrale dove ciò lo compone risponde ad una precisa domanda: cosa vogliamo far accedere in chi lo percorre, in chi lo vive, quali significati e significanti affinché quel luogo faccia sentire accolti empaticamente chi lo attraversa. Che esperienza vogliamo che sia? Questa la domanda centrale del progetto nella costruzione della nuova scena teatrale. La convinzione che ogni luogo e ogni spazio che abitiamo, abita in noi e sempre, nel bene o nel male, fa accadere in noi qualcosa, ci ha guidato a mettere in atto strategie efficaci e scelte precise affinché quel corridoio spoglio e tras-curato e per nulla accogliente mettesse in scena, rappresentasse, portasse a presenza ciò che è proprio di quei professionisti, stiamo parlando dell’arte antica e così necessaria del prendersi cura. Cultura, Arte, Teatro di cui quel gruppo aveva fortemente bisogno per rinascere da un momento di profonda sofferenza.

 

Le cifre del progetto: Umanizzazione dei luoghi di cura.

 

 

  • 150 iprofessionisti del gruppo blocco operatorio

  • 18 professionisti del gruppo di progetto

  • 1 operatore di teatro sociale e di comunità

  • 2 architetti

  • 29 firmatari del progetto a nome di tutto il gruppo

    di cui 12 Direttori delle S.C. Chirurgiche

  • 4 colori utilizzati di cui 3 sfumature di blu

  • 5 fotografi non professionisti

  • 12 quadri fotografici 70 x 100 di cui 9 foto gesti e azioni quotidiani

    e 3 foto collage dei visi dei 150 gruppo blocco operatorio

  • 800 foto scattate complessivamente

  • 84 professionisti che hanno votato e scelto le foto le 9 foto

  • 8 uffici dirigenziali, amministrativi, tecnici interni all’azienda che hanno collaborato

  • 6 fra associazioni, fondazioni, onlus, enti regionali, finanziatori esterni all’azienda che hanno collaborato

  • 3 eventi di comunicazione del progetto aperti alla comunità mauriziana e cittadina

  • 10.000 euro il budget complessivo spesi

  • 3 video realizzati per raccontare il progetto

  • 7 documenti diversi cartacei di comunicazione

  • 1 pagina social aggiornamento progetto attiva dal Febbraio 2017

  • 63 post aggiornamento progetto pubblicati sulla pagina social

  • 208.545 persone raggiunte dai 63 post

  • 5743 like raccolti dai 63 post

  • 1 sito internet disseminazione progetto attivo dal 1/2/ 2018

  • 2834 visitatori del sito

  • 6106 le pagine visitate del sito

     

 

 

 

Le date del progetto: Umanizzazione dei luoghi di cura

 

Settembre 2016 prima stesura bozza idea progettuale

30 Ottobre 2016 prima stesura idea progettuale

15 Novembre 2016 condivisione col gruppo dei professionisti SOG, in seduta plenaria. Nasce il gruppo di progetto.

24 Novembre 2016, prima riunione gruppo di progetto e lettura condivisa del progetto da inviare alle firme

Dicembre 2016, stesura primi documenti comunicazione. 1 lettera protocollata, alle Direzioni Aziendali, 2 lettera di presentazione e condivisione progetto con Rotary Club Torino individuato come potenziale sponsor

Gennaio 2017, inizia a lavorare il gruppo fotografie e si comincia a lavorare all’organizzazione dell’evento comunitario di Marzo, lavoro di mappatura interna e convocazione scritta alle potenziali associazioni interessate, verifica dei locali, scelta della data, verifica tecnica, preparazione interventi. Definizione del progetto di ri-tinteggiatura del corridoio con forme e colori scelte ad hoc

Febbraio 2017, realizzazione invito e distribuzione a mano a tutti i servizi e reparti dell’azienda relativo all’evento di comunità di Marzo. Costruzione della pagina Fb del progetto dove pubblicare e condividere di volta in volta tutti gli aggiornamenti sullo stato dei lavori del progetto con la comunità allargata

15 Marzo 2017, a lavori di ri-tinteggiatura del corridoio terminati il gruppo “forme e colori” consegna la relazione dei lavori condividendo le motivazioni rispetto alla scelte delle forme e dei colori con la comunità

22 Marzo 2017, primo evento progetto. Comunicazione e Condivisione con la comunità mauriziana del progetto. Convocata tutta la comunità in Aula Carle con ospiti esterni alla comunità Catterina Seia (Fondazione Fitzcarraldo, Onlus medicina a Misura di Donna) e Claudio Tortone, medico di sanità pubblica DoRS

23 Marzo 2017, la Stampa di Torino dedica una pagina intera al nostro progetto e il nostro progetto viene pubblicato sul sito della Sanità Regionale

29 Marzo 2017, condivisione del progetto con la Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta (Oscar Bertetto)

Aprile 2017, condivisione del progetto con i colleghi della Rianimazione Cardiologica, su invito della coordinatriice del servizio. Coinvolgimento Arch. Armano (aziendale) che col gruppo forme e colori studiano rifacimento pavimento e sistema illuminazione fotografie e altri dettagli

Maggio 2017, saltato il finanziamento di Rotary con Direttore generale si individuano strade alternative e si procede alle azioni necessarie

21 Luglio 2017, terminati i lavori del gruppo fotografie vengono messe a disposizione le 20 fotografie finaliste affinchè il gruppo dei professionisti ne scelga 9 a rappresentarli come gruppo ai loro pazienti

16 Agosto 2017, condivisione del progetto con il San Luigi di Orbassano su invito di Anna Rita De Luigi (ufficio Infermieristico)

22 Settembre 2017, secondo evento pubblico. Il progetto è ospite dell’evento di Torino Spiritualità Off su invito del gruppo stanza del silenzio del Mauriziano: piccolo Me, nel Silenzio ti ascolto

23 Settembre 2017, avviati i contatti con la direzione sanitaria (Dot.ssa Vitale) per il supporto organizzativo aziendale in previsione dell’evento finale

04 Ottobre 2017, terminate le votazione delle fotografie da parte dei professionisti delle sale operatorie, 88 votanti.. Si comincia col il DG a lavorare ad una ipotesi di date per l’evento di inaugurazione del nuovo corridoio avendo avuto conferma del contributo economico di Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi

11 Ottobre2017, riunione strategica del gruppo di progetto dove si fa il punto sull’organizzazione dell’evento finale, si decide a grandi linee l’evento festivo conclusivo

Novembre/Dicembre 2017, fissata la data dell’inaugurazione si lavora in collaborazione con Servizio Tecnico (Arch. Armano) ultimi lavori sul pavimento, illuminazione corridoio, Direzione Sanitaria (Dr.ssa Vitale) coordinamento organizzativo, inviti istituzionali, scelta buffet col DG, Ufficio Stampa aziendale (Berra) comunicazione evento, S.C. Provveditorato (Siani, Salta) gestione preventivi video, buffet, palloncino/lanterna luminosa, stampa quadri fotografici, nastro tricolore, S.S. Prevenzione Rischi (Arch. Magnetti) gestione sicurezza evento, S.C. Di.P.Sa (Costamagna) supporto organizzativo e comunicazione aziendale, Decoratori posizionamento quadri fotografici a muro, elettricisti sistemazione faretti per le fotografie, C.E.D. supporto tecnico informatico impianto audio/video. Scrittura ed invio inviti, prova tecnica finale con supervisione direzione sanitaria

31 Gennaio 2018, evento festivo conclusivo di inaugurazione

Febbraio 2018, inizia la fase di disseminazione e di valutazione del progetto. Viene messo on-line il nuovo sito del progetto www.salutearte.it e si costituisce, attorno al manifesto pubblicato, un nuovo gruppo di ricerca sul tema: Cultura, Arte, Teatro, Partecipazione, Ben-Essere e Salute

Marzo 2018, siamo invitati alla riunione annuale di Humana Medicina Rete Euro-mediterranea per l’umanizzazione della medicina, siamo contattai dall’ospedale di Lecce e di Chieti. Si comincia a raccogliere le testimonianze sul progetto nel gruppo dei professionisti. Terminano le interviste audio/video per la realizzazione del video del progetto e si procede al montaggio del documento.

17 Aprile 2018, abbiamo la versione definitiva del video e stiamo lavorando ad una sua versione breve da utilizzare sul web

……………..il lavoro continua…………….

 

www.salutearte.it