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Infermieri. Le interruzioni durante la consegna. Quante sono, quali sono le fonti e cosa possono determinare

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 04/04/2019 vai ai commenti

NursingStudi e analisi

La consegna è un metodo di passaggio di informazioni aggiornate sul paziente e costituisce il momento in cui gli operatori professionali si trovano assieme, ad ogni cambio turno, per comunicarsi eventi e dati per ogni singolo paziente al fine di pianificare l’assistenza (Raduma-Tomas et al., 2011).

Questa oltre a rivelarsi un utile strumento per trasmettere delle informazioni accurate sulle condizioni del paziente, sul trattamento e sui bisogni attesi, può rivelarsi inefficace o addirittura dannosa se le informazioni sono incomplete oppure omesse (Sørensen & Brahe, 2014).

Il 53 % degli infermieri in Italia dichiara di non essere soddisfatto delle consegne al cambio turno per varie cause: mancanza di tempo o di spazio dedicato, una brutta atmosfera tra colleghi, notizie insufficienti e molte interferenze o interruzioni.

Un'interruzione è stata definita come una rottura nella performance di un’attività (Brixey et al., 2007) e globalmente è da evidenziare come una mancanza di rispetto per la pratica lavorativa, inoltre, secondo alcuni autori (Sørensen & Hall, 2011), porta a vulnerabilità e insicurezza nel personale e tutto ciò ha effetti negativi sulla capacità degli infermieri di tenere il passo e a rispondere adeguatamente ai bisogni assistenziali quando richiesto (Kirkeby, 2004).

Diversi studi hanno dimostrato che le interruzioni portano ad un costante riassetto delle priorità, inducono sensazioni di inefficacia, causano una ridotta soddisfazione sul lavoro e infine possono considerarsi fattori stressogeni per gli operatori sanitari coinvolti (Sperier et al., 1999; Bjiornsoon, 2001; Tucker & Spear, 2006; Sørensen & Brahe, 2014).

 

Lo studio “Le interruzioni durante la Consegna Infermieristica: studio osservazionale in una Terapia Intensiva Italiana”, pubblicato sulla rivista Professioni Infermieristiche, ha indagato sul numero di interruzioni durante il passaggio di consegna infermieristica in una Terapia Intensiva Italiana.

 

Studio

Lo studio osservazionale prospettico è stato svolto all’interno del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) di Lecco, nel reparto di Anestesia e Rianimazione conta 8 posti letto.

Sono state raccolte 422 consegne in un totale di 49 ore e 17 minuti di osservazione, con una media di 7.31 minuti.

I risultati

Sono state osservate 114 consegne (27%) senza interruzioni, 281 (66.6%) con 1 interruzione, 14 (3.3%) con 2 interruzioni, 10 (2.4%) con 3 interruzioni, 2 (0.5%) consegne con 4 interruzioni e 1 (0.2%) consegna con 5 interruzioni. Il maggior numero di interruzioni, 5, è stato registrato durante una consegna durata più di 15 minuti (25 minuti complessivi). Gli infermieri sono stati interrotti da una vasta gamma di propri collaboratori.

Le interruzioni sono state principalmente autoindotte dallo

stesso personale di reparto che ha chiesto informazioni, posto domande e fatto richiesta di aiuto o altro durante lo svolgimento della consegna.

Sono state stratificate le cause che hanno portato all’interruzioni durante lo svolgimento della consegna, evidenziando una varietà di fattori: domande, altre interruzioni (conversazioni varie con altre persone che interrompono la consegna),informazioni, allarmi (monitor, ventilatori meccanici), termine pompe di infusione (comprende ogni esempio di dispositivo peristaltico elettronico), citofono, telefono, richieste d’aiuto (nuovo ricovero sul cambio turno, dimissione paziente, preparazione per sala operatoria o altro esame strumentale) e documentazione (compilazione documenti clinico-amministrativi).

Le interruzioni sono state osservate indipendentemente dal luogo dove è stata svolta la consegna.

 

Conclusioni

Gli infermieri interrompono e si lasciano interrompere da una vasta gamma di collaboratori, ma soprattutto dai loro stessi colleghi infermieri e la frequenza delle interruzioni è particolarmente preoccupante, tenendo conto che la comunicazione durante la consegna da un professionista a un altro è una fase molto delicata e spesso soggetta ad errori e/o omissioni che possono impattare negativamente sull’assistenza dei pazienti. Qualsiasi sia la fonte di interruzione, si corre il rischio di perdere qualche informazione importante, soprattutto quando la trasmissione avviene prevalentemente attraverso la comunicazione orale e non è rintracciabile nei documenti clinici del paziente.

 

Da:

Le interruzioni durante la Consegna Infermieristica: studio osservazionale in una Terapia Intensiva Italiana Interruptions during nursing handover: observational study in an italian intensive care unit Vincenzo Damico1         Liana Murano2 Flavio Cazzaniga3