Quanto poco può valere un Eroe. Infermieri raccontano

Da mesi riceviamo gli sfoghi degli infermieri provati e delusi che a loro malgrado sono eroi senza armatura e senza riconoscimenti economici.

Ci hanno chiamato eroi, come dei soldati che vanno in trincea a difendere la propria patria, ma che invece di avere un fucile in braccio siamo armati di grande professionalità.
Ci hanno chiesto di aprire reparti di rianimazione in poche ore, di cambiare la nostra professionalità ( infermieri strumentisti, ambulatoriali, ecc diventate nurse di rianimazione), di formare nel giro di un turno colleghi giovani in esperti di urgenza, di lavorare senza limiti di orario per non far collassare il sistema e noi abbiamo sempre risposto presenti e pronti senza tirarci indietro. 
Abbiamo ricevuto mille complimenti, mille gestiti di solidarietà da gente semplice come noi che si è resa conto di quanto è fondamentale il nostro lavoro.
Siamo tornati a casa con le cicatrici sul volto lasciate da questo nemico invisibile, che ci costringe a vestirci come degli astronauti e a rimandare per ore durante un turno il desiderio di un sorso d'acqua.
Però quando arriva il giorno, in questo momento così triste, del tuo compenso ti aspetti un ringraziamento per il tuo sacrificio e vedi la tua busta paga 1500-1600 euro e pensi che hai lo stesso contratto di chi in quel momento nella tua stessa azienda è seduto dietro ad una scrivania ( senza nulla togliere a loro) e ha ricevuto la stessa identica cifra.

Sale lo sconforto, pensi a tutto il tuo impegno, a quante volte sei tornato a casa esausto ed emotivamente provato, e ti rendi conto di vivere in un paese dove il termine meritocrazia: il dare il giusto commisurato ai rischi e alla professionalità non esiste. Sai che comunque nonostante questo domani tornerai in trincea e darai il massimo, sperando che qualcuno prima o poi si renda conto di questa INGIUSTIZIA. Un EROE non può valere così poco!